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Evitato il disastro sui fondi all'agricoltura

Caro direttore,è difficile, molto difficile, ragionare serenamente di fondi comunitari, del loro impegno ed impiego ma soprattutto di una spesa da non tradurre solo in percentuali  – eser…

Pubblicato il: 22/03/2016 – 14:29
Evitato il disastro sui fondi all'agricoltura

Caro direttore,
è difficile, molto difficile, ragionare serenamente di fondi comunitari, del loro impegno ed impiego ma soprattutto di una spesa da non tradurre solo in percentuali  – esercizio significativo ma fine a se stesso –  ma sia invece misurabile negli effetti concreti. 
È bene dire subito che in Calabria manca spesso “il coraggio della verità”; è una regione nella quale i numeri sono ambivalenti – quando va bene – ed i fatti mai con un significato univoco.
È necessario sempre di più, dunque, “il coraggio della verità”!  E qual’è questa verità?
Ha ragione il Corriere della Calabria nell’evidenziare – e mettere alla berlina – la performance sui fondi comunitari destinati all’agricoltura calabrese nel periodo 2007/2013; si è persa qualche decina di milioni di euro e la cosa – francamente intollerabile – indica alla politica, e agli uffici, cosa fare per il futuro a partire dalle prossime settimane.
Sempre per coraggio di verità devo dire che ci è comunque andata bene, alla fine il risultato poteva essere non solo peggiore ma letteralmente catastrofico; aver lavorato pancia a terra nel corso dell’ultimo anno e mezzo ci ha permesso un vero e proprio sprint finale contenendo danni che potevano essere ben maggiori.
È questo motivo di consolazione? Maledizione, no!
Perché se uno viene dal mondo agricolo, va in giro, sta sui territori, parla con le imprese e conosce le loro difficoltà sa bene che non 20 milioni ma anche semplicemente 200mila euro di fondi sono una perdita che non ci si può permettere.
Direttore Pollichieni, in premessa parlavo del “coraggio della verità” ed allora diciamola fino in fondo; si sono persi 20 milioni, abbiamo contenuto al massimo i danni con un lavoro quotidiano e senza sosta ma io mica sono sicuro che si è fatto bene fino in fondo!
Perché se si corre per raggiungere un obiettivo, per colmare ritardi e aggiustare percorsi sbagliati chi ci garantisce che alla spesa siano seguiti o seguano risultati di qualità? 
E allora per il futuro la considerazione è un’altra, ben più decisiva: è importante certo spendere tutto ma l’impiego di risorse slegato dalla verifica dei risultati concreti e di qualità è una sciocchezza.
Mi piacerebbe per il futuro che anche grazie agli organi di informazione, bando per bando, misura per misura, procedimento per procedimento si possano rendere pubblici ed immediatamente non solo gli impieghi di risorse, cosa importante ripeto, ma i risultati visibili e concreti e poi, complessivamente, quanto questi risultati singoli concorrano a cambiare il volto dell’agricoltura calabrese ed aumentarne i volumi produttivi ed economici.
Diversamente, come quasi sempre accaduto in passato, parliamo e parleremo di aria fritta, argomento di convegni inutili e materia per reciproche, sterili polemiche. 
Come evidenziato nell’articolo del Corriere della Calabria c’è anche un tema di velocità, efficienza, efficacia ed affidabilità dei procedimenti amministrativi.
E chiudo richiamando ancora il coraggio della verità perché il dipartimento regionale Agricoltura funziona, ha una guida appassionata e competente,  ha fatto un lavoro egregio nel corso dell’ultimo anno e mezzo, dispone di eccellenti professionalità  ma, evidentemente,  ci sono aspetti sui quali occorre ancora lavorare.
L’intera organizzazione deve rispondere a criteri di modernità ed efficacia e nonostante, come è noto, l’Italia sia la “patria del diritto ed anche del rovescio” a nulla valgono e dovranno valere  interpretazioni tecniche o tecnicistiche, dissertazioni sui massimi sistemi amministrativi, ragionamenti forbiti sulla complessità delle procedure; se altrove le cose si fanno e risultati si vedono non si comprende perché tutti ciò non deve accadere qui in Calabria.
Il coraggio della verità ci impone di dire basta “santuari” amministrativi e basta “santoni” dei procedimenti; poca discrezionalità, criteri certi e pubblici, graduatorie trasparenti, veloci ed a tempo definito.
Il mondo agricolo è già in questa dimensione, devono entrarci tutti; queste sono le condizioni essenziali ed irrinunciabili del mio impegno da consigliere regionale.

*Consigliere regionale “Oliverio Presidente”

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