LAMEZIA TERME «Preso atto della risposta della presidente della Commissione Antimafia all’articolo del direttore Pollichieni, ci sentiamo ancora più preoccupati. La presidente, infatti, afferma che la Commissione si è sempre mossa con correttezza nell’ambito dei suoi poteri. Peccato però che per quanto riguarda Cosenza abbia fatto davvero molto poco». E’ quanto sostengono, in una nota, i parlamentari M5S Dalila Nesci, insieme ai colleghi e membri della stessa Commissione Antimafia, Francesco D’Uva e Riccardo Nuti, in merito alla replica che la presidente Rosy Bindi ha inviato al Corriere della Calabria, dopo gli arresti che hanno sconvolto il Partito democratico per presunto voto di scambio con la ‘ndrangheta.
«A fronte del cataclisma che ha toccato il Pd a Cosenza – sottolineano ancora i parlamentari M5S – la Commissione deve ora cominciare ad utilizzare appieno i suoi poteri, altrimenti la sua funzione si riduce a solo teatrino». «All’onorevole Bindi – sottolineano ancora Nesci, Nuti e D’Uva – ricordiamo che il consenso per la sua elezione lo ha ricevuto in Calabria e che, pertanto, dovrebbe essere un po’ più a conoscenza delle logiche politiche, amministrative, elettorali e partitiche di questa Regione ed, in primis, del suo partito di appartenenza. Quanto alle segnalazioni della stampa consigliamo alla Presidente Bindi di saper discernere tra la disinformazione politica attuata dal suo segretario nonché presidente del Consiglio, Renzi, e la vera (poca) stampa libera facendo di quest’ultima tesoro per il suo lavoro in Commissione».
I parlamentari M5S concludono: «Infine, ricordiamo che è molto facile fare i duri e puri a Platì piuttosto che in altri centri della Regione Calabria, governata dal sodale di partito Oliverio eletto, al pari di Magorno, anche con il “consenso” creato da Principe».
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