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All'Unitas torna la luce

REGGIO CALABRIA È tornata la luce all’Unitas. I ragazzi, in larga parte minori migranti approdati a Reggio Calabria con gli sbarchi degli ultimi anni, hanno iniziato a ritrasferirsi nel plesso che er…

Pubblicato il: 26/03/2016 – 12:49
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All'Unitas torna la luce

REGGIO CALABRIA È tornata la luce all’Unitas. I ragazzi, in larga parte minori migranti approdati a Reggio Calabria con gli sbarchi degli ultimi anni, hanno iniziato a ritrasferirsi nel plesso che era stato loro assegnato, rimasto al buio qualche giorno fa, quando l’erogazione di corrente elettrica era stata interrotta per le troppe morosità accumulate. Nessuno fra gli operatori interpellati sa o vuole dire chi abbia saldato i conti, come siano stati trovati i soldi o come sia stato possibile convincere il gestore a riattivare il servizio. Non è importante al momento, dicono. L’importante è che adesso si possano riaccendere luci e stufe e riattivare le celle frigorifere. E mentre si fa la conta degli eventuali danni che l’interruzione di corrente ha provocato, in particolar modo alla conservazione di alimenti e bevande, fra la Regione e Unitas si infiamma la polemica.
Nei giorni scorsi, il legale della struttura, l’avvocato Aurelio Chizzoniti aveva denunciato il lassismo dell’ente nel pagare le rette arretrate, nonché quello che ha definito un «atteggiamento ostile» da parte della burocrazia regionale. In particolare, Chizzoniti aveva accusato il dirigente Antonio Nicola De Marco di aver subordinato il pagamento degli arretrati al ritiro del decreto ingiuntivo presentato dai legali di Unitas nei confronti della Regione. Informazioni assolutamente inesatte secondo il dirigente, che chiarisce: «Il dipartimento può procedere alla liquidazione delle rette del secondo semestre 2014, pari a circa euro 240.000,00 a condizione che, per come prescritto dall’art. 9 comma 5 della L.R. 15.12.2015 n° 27, venga acquisita dalla struttura la dichiarazione di mancanza di azioni esecutive giudiziarie o di cessione dei crediti che finora, nonostante la richiesta già formalizzata, non è mai pervenuta. Si reitera, pertanto, la richiesta di tale attestazione per poter procedere al Decreto di liquidazione». Per quanto riguarda il 2015 invece, De Marco sottolinea che «solo lo scorso febbraio» Unitas ha mandato alla Regione le fatture elettroniche relative al 2015 secondo le rette effettive previste dalla convenzione, «dunque il Dipartimento non ha potuto disporre la liquidazione delle spettanze pari a circa Euro 340.000,00». Nel frattempo – informano dalla Regione – sono arrivati puntuali i pignoramenti esecutivi presso terzi del personale dipendente per circa Euro 272.000,00 e sono in corso di liquidazione.
Da tempo immemore infatti i dipendenti – tanto quelli attualmente in servizio, quanto quelli che da tempo hanno abbandonato la struttura – accumulano stipendi e contributi non pagati. «Pertanto – scrive la regione – il dipartimento provvederà alla liquidazione del saldo dovuto per il 2015 pari a circa Euro 68.000,00 nei prossimi giorni, per il tramite del Comune di Reggio Calabria». Traduzione, Unitas aiutati che la Regione ti aiuta. Ma mentre le schermaglie fra Regione e legali continuano, i ragazzi in struttura continuano ad attendere di poter tornare a quella vita  che  un tempo era regolare. Quando avevano uno scuolabus li accompagnava a scuola la mattina. Quando a pranzo e a cena erano certi di mangiare in modo abbondante e regolare. Quando c’erano telefono e internet. Quando non dovevano temere di essere improvvisamente obbligati ad accamparsi in un altro plesso, pur di avere luce per guardarsi e una stufa per scaldarsi. Quando, nonostante le peripezie e le sofferenze fino ad oggi vissute, potevano affermare di vivere una sorta di normalità.

Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it

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