CATANZARO La Direzione investigativa antimafia di Catanzaro ha eseguito un provvedimento di confisca, emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro su proposta avanzata dalla Procura generale presso la Corte d’Appello, nei confronti di Piero Castagna, imprenditore vibonese trentottenne condannato in via definitiva alla pena di due anni ed otto mesi di reclusione per estorsione continuata in concorso, a seguito dell’operazione denominata “Caterpillar”. Dalle indagini che lo hanno riguardato è risultato che l’uomo aveva costretto la parte offesa (società aggiudicataria di una gara d’appalto), mediante minacce e intimidazioni (danneggiamenti e furti), ad assumere personale della propria ditta e ad impiegare i propri mezzi meccanici, con il sostanziale affidamento in sub appalto dei lavori commissionati alla ditta aggiudicataria. L’attività si inserisce in una più ampia ed articolata strategia d’intervento, finalizzata all’aggressione di patrimoni illecitamente acquisiti (operazione “Quattro Terre”) che ha consentito, dal suo avvio, di confiscare beni negli ultimi quattro anni per un valore complessivo di oltre 30 milioni di euro. Nello specifico, le investigazioni patrimoniali condotte dalla Dia di Catanzaro, che hanno riguardato un arco temporale compreso tra il 1988 ed il 2013, hanno evidenziato la netta sproporzione tra il reddito dichiarato dall’uomo e gli investimenti dallo stesso effettuati negli anni. In esecuzione dell’odierno provvedimento emesso dalla Corte d’Appello di Catanzaro, la Dia ha confiscato la ditta individuale di Piero Castagna , il 90% del capitale sociale della C.T.M. S.r.l. con sede ad Alba (CN), due capannoni industriali, un’abitazione, un terreno, quattro beni mobili registrati e due rapporti finanziari, stimati in oltre 800mila euro.
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