Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 6:57
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 3 minuti
Cambia colore:
 

"Terina", stop alla protesta dei lavoratori

CATANZARO «La protesta è finita: da domani torniamo a timbrare il cartellino». I lavoratori di Fondazione “Terina”, almeno per ora, scelgono di seppellire l’ascia di guerra e si dimostrando rinfranca…

Pubblicato il: 17/05/2016 – 14:20
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
"Terina", stop alla protesta dei lavoratori

CATANZARO «La protesta è finita: da domani torniamo a timbrare il cartellino». I lavoratori di Fondazione “Terina”, almeno per ora, scelgono di seppellire l’ascia di guerra e si dimostrando rinfrancati e fiduciosi per il presente e per il futuro dell’ente in house della Regione Calabria dopo che nella mattinata di martedì hanno incontrato il governatore Mario Oliverio.
La delegazione formata da una quindicina di lavoratori della Fondazione ha infatti avuto modo di confrontarsi, al decimo piano della Cittadella regionale, con il presidente e con il suo vice Antonio Viscomi, oltre che con l’assessore allo Sviluppo Economico Carmela Barbalace e con il commissario della Fondazione, Tommaso Loiero. Presenti all’incontro anche i deputati del Movimento 5 Stelle Dalila Nesci e Paolo Parentela ed il consigliere regionale Pd Tonino Scalzo.
Le rassicurazioni ricevute dal governatore e dai vertici regionali hanno quindi rasserenato i lavoratori: sugli stipendi, infatti, i dipendenti hanno ottenuto la promessa che i soldi che entreranno nel bilancio della Fondazione, saranno utilizzati per pagare gli arretrati e gli emolumenti correnti, mentre sulle prospettive di sviluppo dell’ente, si andrà verso l’apertura di Fondazione “Terina” anche al mercato delle aziende agricole locali, ampliando così le possibilità di lavoro e quindi le capacità di sostenersi in autonomia.
Un sostegno alla rinascita di “Terina” potrebbe dunque arrivare dai fondi disponibili per il Piano di sviluppo rurale in agricoltura e con la nascita del Centro fitopatologico regionale.
Ma Fondazione “Terina” è una delle tante società, spesso anche definite “carrozzoni” regionali, su cui Oliverio e la sua giunta hanno intenzione di mettere mano per riordinarle.
È questo infatti il lavoro che Oliverio vuole portare avanti «perché – ha detto – negli anni queste società sono state utilizzate solo per fare clientela, lasciando ora dei buchi di bilancio considerevoli per risolvere i quali è necessario un lavoro rispettoso della legalità ma anche deciso».
Da qui una breve digressione sullo stato delle società in house regionali: il governatore ha chiaramente parlato di dismissione per “Calabria Etica” e per “Calabresi nel Mondo”, sebbene per chiudere definitivamente le pendenze, sono necessarie delle risorse e il peso di tale chiusura non può essere scaricato interamente sul bilancio regionale. Per altre realtà, invece, la riorganizzazione strutturale e funzionale dovrà portare all’ottimizzazione delle risorse e quindi al risparmio. Sempre tenendo sotto controllo i livelli occupazionali: «È chiaro – ha proseguito Oliverio – che non si possono trascinare i lavoratori nella condizione disastrosa nella quale sono stati portati e, per questo, abbiamo posto mano ad un processo di risanamento e di riordino nel quale bisognerà affrontare anche i problemi di “Terina” per l’importante funzione che essa ha e che va rilanciata, proprio in questo nuovo quadro di riordino, come struttura di ricerca e di servizio per quanto riguarda il settore agroalimentare».

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

x

x