CATANZARO «Lo scorso 20 maggio il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca ha indetto, con decreto ministeriale, il bando per l’accesso alle scuole di specializzazione medica. I contratti coperti con fondi statali sono 6.133, cui si aggiungono 529 contratti finanziati dalle Regioni. Ho appreso con mio grande sgomento che tra queste ultime non figura la Calabria, la quale non ha evidentemente ritenuto opportuno finanziare contratti aggiuntivi». È quanto afferma, in una nota, il senatore di Forza Italia Antonio Caridi. «I motivi di questa scelta illogica – prosegue il parlamentare – sfuggono a me e a tutti quei giovani laureati in medicina che avrebbero sicuramente meritato che la Regione di cui fanno parte disponesse delle borse di studio per le quali concorrere in virtù della residenza, come hanno giustamente fatto tutte le regioni del Sud (Campania, Sicilia, Basilicata, Puglia). Del resto, i contratti finanziati dallo Stato sono di numero inferiore rispetto a quanti concorrono: basti pensare che l’anno scorso, a fronte di 6.000 contratti di formazione specialistica attivabili con risorse statali, i candidati iscritti sono stati oltre 13.000. La scelta della Regione Calabria di non contribuire minimamente al finanziamento di contratti aggiuntivi dimostra, ancora una volta, la miopia del governo regionale targato Oliverio, che non ha deciso di investire neanche un euro sui giovani medici, aspiranti specializzandi, della nostra Regione». «Quella della giunta Oliverio – sostiene ancora Caridi – è una scelta triste: che prospettive può mai dare un’amministrazione regionale che non investe in capitale sociale? Se a questo si aggiunge il fatto che qui trattasi di giovani calabresi potenziali eccellenze della medicina, allora il quadro si fa ancor più avvilente. Ci sono dunque tutti gli elementi per gridare ad un vero e proprio scandalo, anche perché la Regione avrebbe potuto agilmente finanziare dei contratti aggiuntivi attingendo al Fondo sociale europeo (come del resto ha fatto la Sicilia). Ma e’ indubbio che scelte politiche di questo tipo richiedano conoscenza degli strumenti a disposizione e spiccate capacità di programmazione, cioè due qualità che Oliverio e la sua giunta, ogni giorno sempre di più, dimostrano colpevolmente di non avere».
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