CATANZARO «Ora i calabresi hanno due ottime ragioni per votare “no” al referendum costituzionale di ottobre: salvare la Costituzione e mandare a casa il governatore Oliverio. Trasformandosi velocemente da “bersaniano doc” a “renziano forever”, Oliverio ha lanciato una sfida che non può non essere raccolta». È quanto afferma, in una nota, il consigliere regionale di Forza Italia, Mimmo Tallini. «Se il governatore ha messo la sua faccia sul “Sì” – ha proseguito – , è altrettanto evidente che il “No”, oltre che al perverso progetto toscano Renzi-Boschi-Verdini, sarà dedicato dai calabresi alla fallimentare (dopo appena un anno e mezzo) esperienza di governo regionale. Occorrerebbe capire da dove nasce tanto entusiasmo di Oliverio per le posizioni renziane. Che ci sia un nesso con l’ormai imminente pronunciamento della Corte Costituzionale, fissato in ottobre ? A pensare male si fa peccato, diceva Andreotti, però s’indovina!».
Secondo Tallini, «i calabresi, liberi da condizionamenti e pressioni, potranno dire la loro, ben sapendo che la vittoria dei “No” rappresenterà la fine stessa dell’era Oliverio alla Regione«.
«Se ha davvero coraggio, il governatore – aggiunge – faccia come Renzi e dichiari che, se vincerà il “No”, chiuderà la sua esperienza politica. Per tale motivo, Forza Italia e tutte le forze di opposizione – di destra, di centro e di sinistra – devono sentirsi mobilitate, al di là degli schieramenti e delle ideologie, costituendo comitati per il “No” in tutti i Comuni, con il sostegno della società civile, degli intellettuali, dei giovani e delle donne che sono delusi da Renzi e Oliverio».
Anche noi ci mettiamo la faccia. Diciamo “NO” ad una riforma costituzionale che svuota la democrazia, concentra nelle mani di pochi il controllo delle istituzioni, cancellando di fatto la separazione tra i poteri».
«Ma diciamo anche “No” – conclude il consigliere regionale azzurro – ad un governatore e ad una maggioranza di centrosinistra che non ha risolto nemmeno uno dei gravi problemi della Calabria, anzi li ha aggravati scientificamente con un’inerzia e un’incapacità senza precedenti. Ad ottobre due “No”: uno all’arroganza di Renzi-Boschi e Verdini; l’altro, all’inadeguatezza di Oliverio».
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