Un imputato sul palco d'onore alla festa della Polizia
ROMA È imputato di fronte al Tribunale di Reggio Calabria perché accusato di aver aiutato l’ex parlamentare di Forza Italia, Amedeo Matacena, a dribblare l’esecuzione di una condanna definitiva…

ROMA È imputato di fronte al Tribunale di Reggio Calabria perché accusato di aver aiutato l’ex parlamentare di Forza Italia, Amedeo Matacena, a dribblare l’esecuzione di una condanna definitiva per concorso esterno in associazione mafiosa, come ad occultare il suo immenso patrimonio, ma ugualmente è stato invitato fra le autorità accomodate sul palco d’onore della festa della polizia. Claudio Scajola non sembra essere fonte di imbarazzo per i massimi vertici delle forze dell’ordine, tanto meno per i suoi ex colleghi, come lui inquilini del Viminale, Nicola Mancino e Enzo Scotti. Quando il 26 maggio scorso, ha svelato l’Espresso, si è accomodato tra le autorità ospitate nei palchi romani riservati alle autorità, nessuno ha avuto da ridire. Non è sembrato strano neanche al generale Nunzio Antonio Ferla, massimo dirigente della Dia, i cui uomini hanno stretto le manette ai polsi di Scajola e passato al pettine fitto le sue case e i suoi uffici l’8 maggio 2014. Gli stessi, che in questi mesi stanno testimoniando di fronte al Tribunale di Reggio Calabria, per mettere i giudici a conoscenza di tutti gli elementi che hanno indotto il pm Giuseppe Lombardo a contestare a Scajola anche l’aggravante mafiosa. Un’accusa che per lui non ha tenuto, ma ha colpito tutti i suoi coimputati, mentre mese dopo mese emergono nuovi ed inquietanti dettagli sul coinvolgimento delle ‘ndrine nella vicenda. Particolari che non sembrano aver turbato l’ufficio protocollo della polizia, che ha diligentemente inviato all’ex ministro dell’Interno Scajola il suo invito.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it