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Appalti e corruzione in un dibattito a Locri

LOCRI Un vestito di Arlecchino: tante pezze a colori cucite insieme che magari riesco pure a coprire le nudità, ma certamente non conferiscono un aspetto dignitoso a chi lo indossa. È il ritratto d…

Pubblicato il: 02/06/2016 – 14:46
Appalti e corruzione in un dibattito a Locri

LOCRI Un vestito di Arlecchino: tante pezze a colori cucite insieme che magari riesco pure a coprire le nudità, ma certamente non conferiscono un aspetto dignitoso a chi lo indossa. È il ritratto dell’attuale normativa per la trasparenza negli appalti e per la lotta alla corruzione che viene fuori dalle tante piccole modifiche apportate dal legislatore al nostro ordinamento. È questa l’analisi, impietosa ma ben documentata, che viene fuori dal convegno svoltosi a Locri su “Appalti, corruzione ed economia”, organizzato dalla Camere Penali di Locri 1989 unitamente alle Camere Civili di Locri ed alla Camera degli avvocati amministrativisti di Reggio Calabria. Patrocinato dal consiglio dell’Ordine degli avvocati di Locri, il convegno ha anche registrato la presenza del presidente dell’Unione delle Camere Civili, avvocato Laura Jannotta.
Le tematiche del convegno sono state visitate sotto tre diverse angolazioni, grazie alle relazioni svolte da Mario Condemi, presidente della sezione giurisdizionale della Corte dei Conti della Calabria; Aldo Montesamo, professore emerito di Economia Politica dell’Università Bocconi di Milano; Roberto Politi, presidente della sezione reggina del Tar Calabria; e dall’avvocato Francesco Tassone tra i maggiori esperti in materia di appalti e contrattualistica pubblica.
Sia i dati e le esperienze fatte sul campo offerti dai relatori, così come il successivo ampio e partecipato dibattito, hanno fatto emergere la fondamentale incapacità anche del nuovo assetto normativo in materia di appalti pubblici ad arginare efficacemente i fenomeni corruttivi. È rimasto intatto, anche a seguito delle recenti riforme, secondo i relatori, un sistema amministrativo disorganizzato, opaco e poco permeabile. Mancanza di chiarezza e concreta difficoltà di accesso effettivo agli atti amministrativi, poi, continuano purtroppo a favorire la corruzione , «degenerazione morale e spirituale che si esplica in contesti normativi fragili» incidendo negativamente, alterandone gli equilibri, su un mercato a tutt’oggi caratterizzato, per ciò che concerne gli appalti pubblici, dall’assenza di qualsiasi preventiva analisi costi sociali-benefici dell’opera pubblica. Non ci si è limitati, tuttavia, ad una spietata analisi dello stato delle cose, dai lavori è venuta anche una ricca scaletta di proposte e l’impegno a costruire, muovendo proprio dal ruolo che le Camere, penali e civili, svolgono quotidianamente nei vari distretti una proposta concreta da affidare al legislatore.
Nel corso dei lavori, infine, è stata sottolineata, altresì, la necessità di interventi tesi a far chiarezza in materia di provvedimenti interidittivi antimafia: troppe contraddizioni caratterizzano l’attuale applicazione delle norme che regolano la materia.

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