CATANZARO La Corte di Cassazione ha annullato senza rinvio la condanna all’ergastolo – ridotta a 30 anni di reclusione per il rito abbreviato – inflitta il 9 febbraio 2015 dalla Corte d’assise d’appello di Catanzaro a Aldo Notarianni, accusato dell’omicidio di Francesco Zagami, ucciso il 24 gennaio 2005 a Lamezia Terme.
Il delitto, secondo l’accusa, era finalizzato all’annientamento della cosca Cerra-Torcasio-Gualtieri da parte del gruppo avversario dei Giampà. Notarianni era stato chiamato in causa dal collaboratore di giustizia Giuseppe Giampà ed era ritenuto uno dei mandanti dell’omicidio come elemento di spicco della cosca Giampà. Assolto in primo grado, Aldo Notarianni era stato poi condannato in appello. I giudici di Cassazione, però, accogliendo il ricorso presentato dal legale dell’imputato, Francesco Gambardella, hanno annullato senza rinvio la condanna assolvendo Notarianni per non avere commesso il fatto. La stessa sentenza ha, poi, confermato la condanna a 30 anni di Vincenzo Bonaddio.
Per il delitto Zagami sono stati condannati, con rito abbreviato, anche Domenico Giampà e Maurizio Molinaro, rispettivamente a 20 e 19 anni.
Entrambi avevano reso dichiarazioni spontanee autoaccusatorie.
Domenico Zagami venne ucciso, a 26 anni, il 14 agosto 2004 e al delitto partecipò anche il collaboratore di giustizia Saverio Cappello. Pochi mesi dopo, il 24 gennaio 2005, la cruenta guerra di mafia tra Giampà e Cerra-Torcasio-Gualtieri portò alla morte anche di Francesco Zagami, fratello di Domenico.
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