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Gentile si è accorto solo adesso delle Zes

Gentile direttore, con molto piacere leggo sul Corriere della Calabria un articolo che ricostruisce fedelmente quanto detto dal senatore Tonino Gentile, sottosegretario allo Sviluppo economico, all…

Pubblicato il: 21/06/2016 – 8:05

Gentile direttore,

con molto piacere leggo sul Corriere della Calabria un articolo che ricostruisce fedelmente quanto detto dal senatore Tonino Gentile, sottosegretario allo Sviluppo economico, all’incontro organizzato da Unindustria Calabria negli scorsi giorni. E mi sento di doverla ringraziare due volte per aver pubblicato l’articolo di cui sopra. La prima volta, perché è solo tramite esso che io abbia potuto sapere cosa avesse detto il collega Gentile, dato che a quell’incontro ho coscientemente deciso di non partecipare, perché questi convegni autoreferenziali, dove la diversità di opinioni è vista come un attentato alla rappresentazione del pensiero unico governativo, non fanno parte della mia cultura politica, piuttosto improntata al dialogo e al confronto costruttivo che le associazioni di categoria dovrebbero far propri.
Mi sento allora di ringraziarla una seconda volta perché così mi ha dato la possibilità di conoscere il pensiero di Tonino Gentile, oscuro ai più (me compreso) fino ad oggi, sebbene da più di cinque mesi sia il sottosegretario allo Sviluppo economico.
Al di là di questo, caro direttore, fatico a nasconderle lo sgomento suscitato dalle parole di Gentile. Parole dette con quella protervia che caratterizza il governo di cui lo stesso Gentile fa parte, ma dal quale sembra volersi smarcare, perlomeno in ambito regionale. Ed è qui che lo sgomento si trasforma in sorriso, perché non posso non domandarmi dove fossero Gentile e Renzi ogniqualvolta io abbia evidenziato le inefficienze dell’amministrazione Oliverio.
Fatico d’altra parte a comprendere il senso di istituire «almeno tre o quattro Zone economiche speciali in Calabria», perché quando mi sono battuto strenuamente per l’istituzione della Zes di Gioia Tauro non ho un gran ricordo dell’aiuto del senatore Gentile. Basti pensare che il disegno di legge per l’istituzione della Zes di Gioia Tauro, presentato nel giugno 2013 su iniziativa del Consiglio regionale, giace in Commissione da tre anni, e a nulla sono servite le mie preghiere al Governo per riprenderne la trattazione. E poi, siamo realisti: credere che l’istituzione di più Zone economiche speciali in Calabria possa essere la panacea di tutte le debolezze economiche (e strutturali) della nostra Regione vuol dire affidarsi alla fantasia e non avere il coraggio di fare scelte concrete. Annunciare l’istituzione di più Zone economiche speciali è pura propaganda: se già finanziare quella di Gioia Tauro è difficile, figurarsi trovare la copertura per più Zes.
Per invertire il trend negativo che la Calabria ha inesorabilmente imboccato negli ultimi anni sul piano economico, la strada da battere è quella della libera iniziativa economica sostenuta da una tassazione ragionevole, tanto per le imprese quanto per i cittadini. Le famiglie complessivamente più tassate d’Italia abitano a Reggio Calabria; a Catanzaro le imprese pagano l’Irap per un ammontare pari a quello della città di Roma. Come si pensa di stimolare i consumi per far ripartire il sistema economico con un fisco così predatorio? Le politiche di intervento indistinto non producono alcun tipo di beneficio e generano solo parassitismo. Al contrario, interventi specifici di sostegno alle imprese, come quelli curati da Invitalia, sono stati gli unici a ridare linfa al tessuto produttivo calabrese e generare crescita economica. Per questo motivo trovo totalmente destituita di fondamento la critica che Tonino Gentile fa a Invitalia: una società che con diversi strumenti di finanziamento ha consentito a piccole, medie e grandi imprese della nostra Regione di vedere la luce (o, in alcuni casi, di espandersi). È chiaro che il sistema di Invitalia è in molti aspetti perfettibile, però sparare ad alzo zero senza cognizione di causa mi sembra piuttosto un’opera di mistificazione, buona per i professionisti dello scaricabarile. Per questo motivo mi sento, almeno su un punto, di esprimere il mio favore rispetto ad una misura annunciata da Gentile: il rifinanziamento dello strumento agevolativo “Autoimpiego” per le regioni cosiddette ad “obiettivo convergenza”. Strumento che la stessa Invitalia gestisce da molto tempo con impegno e risultati apprezzabili: più di 112mila sono le imprese finanziate con l’Autoimpiego, per un totale di più 5 miliardi di euro di agevolazioni. Da ultimo, Invitalia ha recentemente siglato un contratto di sviluppo per la riqualificazione e riattivazione di due strutture ricettive dismesse e di un immobile da destinare all’attività congressuale, come anche la realizzazione di un hotel a cinque stelle a Pizzo Calabro, contratto che produrrà 157 nuovi posti di lavoro entro il 2017, di cui 127 nuove assunzioni.
Infine, due ultime osservazioni. Dire che «i bandi erga omnes hanno fatto il loro tempo» e dunque hanno fallito è vero fino ad un certo punto: il problema non è come siano organizzati questi strumenti, ma il grado di conoscenza che di essi vi sia. Cosa hanno fatto Renzi ed Oliverio per migliorare la tanto decantata “coesione territoriale”, così da accrescere l’informazione rivolta ai potenziali beneficiari di questi bandi? Una radicata opera di educazione e di diffusione del messaggio è, infatti, precondizione essenziale per un corretto utilizzo degli strumenti finanziari disponibili a livello nazionale ed europeo. Mi sarei aspettato che Gentile approfittasse dell’incontro con gli imprenditori per renderli edotti delle opportunità di finanziamento esistenti a tutti i livelli: è questa la linea diretta che un sottosegretario allo Sviluppo economico dovrebbe stabilire con le imprese della sua terra.
Quanto al Programma nazionale per la Ricerca per il periodo 2015-2020, di cui Gentile pare abbia fatto menzione, esso rappresenta un buon punto di partenza per un settore cruciale per far ripartire l’economia italiana, sebbene le destinazioni finanziarie siano ancora risibili rispetto agli altri paesi europei. Tuttavia sorrido quando leggo che Gentile si vanta del Pnr 2015-2020 come un’opera del governo di cui fa parte, quando penso che è lo stesso governo che, in maniera autoritaria e con logiche corporative, ha affidato (con decreto legge) il centro di ricerca Human Technopole, che dovrà sorgere sull’area di Expo, all’Istituto Italiano di Tecnologia (fondazione pubblica di diritto privato), invece di aprire il bando a tutti gli enti di ricerca. In questo senso la collega Elena Cattaneo sta conducendo una battaglia meritoria perché il governo riconsideri questa scelta improntata alla scorrettezza e all’autoritarismo del signor Renzi.
Tutto questo per dire, caro Direttore, che la crescita e lo sviluppo economico della nostra Calabria (e non solo) passano da scelte concrete di politica economica e non dai convegni unilaterali che associazioni di categoria e membri del governo organizzano per parlare di sé.
La saluto cordialmente.

*senatore del gruppo Gal

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