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Asp Reggio, il neo commissario dice no alla produttività: ed è subito sciopero

REGGIO CALABRIA Lo avevano già annunciato Fp Cgil, Cisl Fp, Fials e Nursing up nei giorni scorsi: se non avessero ricevuto le dovute rassicurazioni sui tempi di pagamento dell’anticipazione sulla p…

Pubblicato il: 25/06/2016 – 15:25
Asp Reggio, il neo commissario dice no alla produttività: ed è subito sciopero

REGGIO CALABRIA Lo avevano già annunciato Fp Cgil, Cisl Fp, Fials e Nursing up nei giorni scorsi: se non avessero ricevuto le dovute rassicurazioni sui tempi di pagamento dell’anticipazione sulla produttività relativa al periodo 2010-2015 – che i lavoratori tutti dell’Asp reggina aspettano ormai di vedersi retribuire dal lontano 2009 – avrebbero proclamato lo stato di agitazione fino a farlo culminare in una o più giornate di sciopero.
«L’incontro di giovedì scorso nella sede di via Diana con il neo commissario Brancati – si legge in una nota –, piuttosto che sedare il fermento che ormai serpeggia fra i lavoratori da diverso tempo, ha prodotto l’effetto di riuscire a far sciogliere gli ultimi freni anche a coloro che abitualmente prediligono la via del dialogo costruttivo e propositivo e rifuggono quella dello scontro. Brancati ha dato inizio alla seduta con un lunghissimo e articolato discorso che ha spaziato dalle fatiche degli asini a qualche riferimento al Papa per andare poi dritto alla Divina commedia di Dante Alighieri e ritornare nella realtà dell’Asp di Reggio Calabria, dove avrebbe voluto nella direzione strategica magari il santo patrono della città. È evidente che il neo commissario ha le idee molto chiare sulle problematiche dell’Azienda, tanto da affidarsi ai santi per risolverle».
I sindacati sono intervenuti «con fermezza per riportare il ragionamento dentro i confini attesi e auspicati dai lavoratori, orientando il confronto ai problemi vissuti quotidianamente dagli operatori sanitari, costretti a svolgere i propri compiti senza una minima organizzazione a loro supporto ma costantemente impegnati ad erogare salute ed a garantire i Lea».
Fp Cgil, Cisl Fp, Fials e Nursing up – è scritto ancora – essendo le sigle sindacali che si sono adoperate e prodigate per costruire e definire l’importante accordo sulla produttività dei dipendenti stipulato il 16 febbraio 2016, hanno chiesto se detto emolumento sarebbe stato inserito nella busta paga di giugno 2016. Ricevuta la prima risposta negativa, dovuta al fatto che i mandati del corrente mese sono stati già inviati in banca, è stato proposto di procedere al pagamento delle suddette spettanze fuori busta. Ma anche questa volta la risposta è stata negativa. A questo punto, hanno chiesto certezze sul pagamento almeno per il mese di luglio 2016. Il netto rifiuto di fornire certezze sui tempi di erogazione dell’acconto pari al 30% dell’importo complessivo della produttività spettante ai lavoratori e un atteggiamento improntato più ad affrontare questioni fumose e inconcludenti anziché i veri problemi di un’Azienda ormai in rovina, hanno indotto le scriventi ad assumere la decisione di rompere le relazioni sindacali e andare allo sciopero».
«Anche l’idea di introdurre (finalmente!) un sistema di rilevazione automatizzata delle presenze – prosegue la nota –, lasciando ampi margini alla discrezionalità dei dirigenti e senza aver prima regolamentato puntualmente ogni aspetto di questa delicata e indispensabile, oltre che dovuta, forma di attestazione della presenza in servizio, non ha certo aiutato il confronto. Ad oggi i dipendenti non sanno se, dove e come dovranno timbrare il cartellino. Confortante è sapere, comunque, che chi fino a ieri ha osteggiato e criticato con ogni mezzo l’accordo in questione e che lo ha firmato solo perché la base ha costretto il vertice sindacale a sottoscriverlo, oggi tenta di attribuirsene, in zona Cesarini, la paternità e il merito, cambiando repentinamente atteggiamento e scoprendosi improvvisamente capace di costruire buone relazioni sindacali, quando ancora nelle stanze di via Diana riecheggia l’eco dei toni minacciosi, iracondi e aggressivi rivolti all’interlocutore istituzionale di turno. È tornata la bonaccia… sarà l’arrivo della stagione estiva?».
Le sigle, rappresentate dai segretari Baldari/Lo Schiavo, Giordano, Ferraro e De Foresta, insistono: «Se qualcuno pensa che cambiato il vento si possa immaginare di cambiare la storia si accomodi pure e racconti la “propria” verità, che non preoccupa minimamente le scriventi organizzazioni sindacali che invece conoscono e difendono l’unica e inequivocabile realtà che ieri si è evidenziata: ai lavoratori è stato negato un diritto rispetto al quale la pazienza e l’attesa hanno abbondantemente superato il limite di sopportazione. Adesso veramente basta: sarà sciopero».
I sindacati, inoltre, dicono basta «alle gestioni commissariali a intermittenza: l’Asp di Reggio Calabria ha bisogno di un direttore generale che la guidi con sapienza fuori dalle sabbie mobili organizzative e amministrative e che dia stabilità a un ente che ha come mission istituzionale l’erogazione della salute».

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