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Spagnuolo torna a Cosenza: «Non è un’isola felice»

COSENZA Alle 12:59 Mario Spagnuolo – nuovo procuratore capo di Cosenza – ha giurato davanti al Tribunale in una gremita aula della Corte d’Assise. Un momento molto atteso e una cerimonia senti…

Pubblicato il: 30/06/2016 – 13:08
Spagnuolo torna a Cosenza: «Non è un’isola felice»

COSENZA Alle 12:59 Mario Spagnuolo – nuovo procuratore capo di Cosenza – ha giurato davanti al Tribunale in una gremita aula della Corte d’Assise. Un momento molto atteso e una cerimonia sentita che ha attirato nel Palazzo di giustizia una folla di colleghi – arrivati anche da diverse città della Calabria -, forze dell’ordine, rappresentanti istituzionali, avvocati, amici e conoscenti che hanno voluto riabbracciare Spagnuolo che ritorna nella sua Cosenza.

IL BENVENUTO DEI COLLEGHI Il nuovo procuratore arriva in Tribunale dalle prime ore della mattina e già dal giorno prima ha preso possesso del suo ufficio per essere operativo sin da subito. Sin dalle 11 il Tribunale inizia a riempirsi e via a strette di mano. L’aula 1 della Corte di Assise si apre al pubblico solo quando Spagnuolo fa il suo ingresso e dopo una ventina di minuti giura. Dopo il giuramento, la carrellata istituzionale di saluti e benvenuto. Inizia il presidente della Corte d’Appello di Catanzaro, Domenico Introcaso: « Oggi per me è una grande emozione perché manco da Cosenza e da questa aula da 28 anni, e do il bentornato a un collega e amico. Mario Spagnuolo è esempio di rigore e di professionalità, questo posso dirlo e testimoniarlo». Molto partecipato anche il saluto del procuratore generale Raffaele Mazzotta: «Ora inizia la tua mission cosentina. Io e la Procura generale ti saremo vicini come sempre. Questo territorio è uno dei più difficili della regione, sono sicuro che con il supporto del procuratore aggiunto Marisa Manzini – che in questi due mesi ha retto egregiamente il tuo ufficio – e con gli altri colleghi condurrai un ottimo lavoro. So anche che avrai un problema di organico perché da una pianta organica di 12 magistrati adesso ti trovi con sei colleghi, sono comunque sicuro che grazie alle tue capacità organizzative straordinarie riuscirai a superare questo momento di difficoltà. Per Cosenza sarà un’ottima ripartenza».
Senza fronzoli ma particolarmente sentito il saluto del procuratore distrettuale di Catanzaro Nicola Gratteri (fu proprio la decisione di Spagnuolo di ritirare la sua disponibilità a spianare la strada all’unanimità di voti alla nomina di Gratteri): «Ho promesso di parlare tre minuti e trenta secondi, a Spagnuolo piace la concretezza. Il mio non è solo un fortissimo in bocca al lupo necessario in un distretto che non attrae particolarmente né i magistrati e né le forze dell’ordine. Il nostro compito resta quello di rendere accogliente l’ufficio e operativo l’ambiente di lavoro. Mario ci riuscirà egregiamente».
Il presidente dell’Ordine degli avvocati di Cosenza, Oreste Morcavallo, ha ricordato la storia dell’avvocatura cosentina e ha espresso sentiti «auguri di benvenuto al nuovo procuratore a cui offriamo una fattiva collaborazione e l’impegno di tutta l’avvocatura cosentina».
A nome di tutti i colleghi della Procura bruzia, il procuratore aggiunto Marisa Manzini – che dopo il congedo dell’ex procuratore Dario Granieri dallo scorso maggio ha guidato l’ufficio – ha espresso un affettuoso benvenuto al procuratore capo: « Siamo veramente felici del tuo arrivo. Io, in particolare, per essere stata tua sostituta quando eri procuratore aggiunto a Catanzaro e conosco le tue capacità umane e professionali. Non sarà facile la sfida che ci attende: il nostro ufficio soffre una carenza di organico, che andrà a peggiorare nei prossimi mesi, ma conosco la passione che metti nel tuo lavoro e sono sicura che riusciremo a risolvere questa situazione e a lavorare in modo proficuo».
Sulla stessa onda i saluti della presidente del Tribunale Maria Luisa Mingrone, che ha espresso gli auguri più sentiti al nuovo procuratore: «Conosco Mario Spagnuolo per aver lavorato con lui a Vibo e mi ha fatto conoscere anche il rito del caffè mattutino. Ha avuto una carriera intensa, in cui forse non ha toccato mai solo il civile. Cosenza ha la fortuna di avere un eccellente procuratore capo. Lavoreremo insieme in un clima di grande collaborazione e perché no anche divertente».

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(L’abbraccio fra Spagnuolo e Gratteri)

IL DISCORSO DI SPAGNUOLO Dopo i colleghi, Mario Spagnuolo ringrazia e saluta tutti visibilmente commosso e infatti – prima di iniziare il suo discorso – precisa: «Per questa volta leggo perché sono emozionato. Ringrazio gli amici e colleghi Introcaso, Mazzotta, Massimo Forciniti, componente del Csm, il collega Gratteri e gli aggiunti di Catanzaro Giovanni Bombardieri e Vincenzo Luberto. Saluto le autorità presenti, dal prefetto Gianfranco Tomao, al rettore dell’Unical Gino Mirocle Crisci, i comandanti provinciali dei carabinieri e della guardia finanza, e polizia». Poi un saluto molto sentito ai colleghi e amici che gli ricordano l’inizio della sua carriera, alcuni erano presenti in aula, ovvero gli avvocati emeriti Ernesto D’Ippolito, Giuseppe Carratelli, Franco Terzi e Pierino Bruni perché con loro – ha detto – «ho sempre avuto un confronto dialettico intenso».
Un ringraziamento poi al presidente del Tribunale di Cosenza, a tutti i colleghi e avvocati. Mario Spagnuolo sfoglia il libro dei ricordi e torna un attimo indietro nel tempo: «Un giorno di 16 anni fa sono andato via da qui giurando che sarei tornato. Avverto forte e commosso il desiderio di ricordare anche chi non c’è più e che per me ha significato tanto: gli amici Tommaso Sorrentino e Giuseppe Mazzotta, il mio presidente Alfredo Serafini le cui stesse funzioni ora mi accingo a ricoprire. Il mio è stato un lungo e difficile viaggio: lo testimoniano le rughe del mio viso e i capelli grigi» e citando Buzzati ha aggiunto: «Perché non è importante che qualcuno legga la pagina del libro che abbiamo scritto ma è importante averla scritta. Dal mio viaggio ho portato una copia della Costituzione», e ha evidenziato il significato degli articoli 2 e 3.
Il nuovo procuratore capo sa che «Cosenza non è un’isola felice» e lo ha toccato con mano, in particolare quando da procuratore aggiunto di Catanzaro ha condotto l’inchiesta Missing che grazie a un lavoro intenso e di squadra ha inferto un duro colpo alla criminalità organizzata cosentina, ottenendo validi risultati. Mario Spagnuolo è consapevole dell’impegno che lo aspetta ma è convinto di affrontarlo nel migliore dei modi grazie al «sostegno dell’aggiunto Manzini e di tutti i colleghi».
Il nuovo procuratore non si sottrae ai saluti e alle strette di mano e, anche al veloce buffet di rito, ma ha voglia di mettersi al lavoro: «Non vado via, ma tra qualche minuto salgo sopra in ufficio», sussurra ai colleghi.

Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it

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