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Nesci: «Sulla rete ospedaliera Scura e Urbani fanno come vogliono»



CATANZARO «Il recente aggiornamento della rete ospedaliera calabrese è avvenuto scavalcando la Regione. I commissari Scura e Urbani fanno come vogliono, credono di essere onnipotenti e si atteggi…

Pubblicato il: 07/07/2016 – 13:14
Nesci: «Sulla rete ospedaliera Scura e Urbani fanno come vogliono»



CATANZARO «Il recente aggiornamento della rete ospedaliera calabrese è avvenuto scavalcando la Regione. I commissari Scura e Urbani fanno come vogliono, credono di essere onnipotenti e si atteggiano a supereroi, sotto l’ombrello dei ministeri vigilanti». Lo dichiara la deputata M5s Dalila Nesci, con riferimento all’ultimo decreto commissariale in materia, scritto dopo i rilievi del tavolo interministeriale di verifica al documento dello scorso marzo. «La vicenda della rete degli ospedali – incalza la parlamentare 5 stelle – sta diventando una pagliacciata impudica, con rivisitazioni incessanti che nascondono i problemi e illudono i territori. Non vi è alcuna sostanza né chiarezza espositiva, si ignora per l’ennesima volta la sentenza per la riapertura dell’ospedale di Praia a Mare, mancano tremila sanitari tra medici, infermieri e oss e non c’è un centesimo da investire in sicurezza, tecnologia e formazione». 
«Va inoltre ricordato – prosegue la parlamentare 5 stelle – che il commissariamento vigente è illegittimo e che il piano di rientro è infondato, poiché la Calabria ha avuto minimo 1,7 miliardi di euro in meno per la cura dei pazienti cronici. Scura e Urbani – aggiunge la parlamentare – giocano a stupire con effetti speciali. Negli ultimi giorni hanno scritto decreti a raffica, tra cui uno per autorizzare consulenze inconcepibili all’Asp di Reggio Calabria, per la quale i seicentomila e passa euro pagati al revisore Kpmg non hanno risolto il problema delle uscite milionarie senza traccia. L’obiettivo dei commissari è imbellettarsi per la verifica di fine luglio a Roma». «Intanto il governatore Oliverio – conclude Nesci – non ha idee rivoluzionarie, non ha strategie e neppure esercito. Per ricuperare la sanità calabrese serve al più presto un nuovo governo nazionale e regionale».

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