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Bevacqua: «Gratteri ce l'ha (anche) con la politica»

REGGIO CALABRIA «Le parole del dottor Gratteri su burocrazia e politica calabresi mi hanno colpito nel profondo, ma, forse, troppi si sono affrettati a esternare dichiarazioni di circostanza, senza u…

Pubblicato il: 14/07/2016 – 13:20
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Bevacqua: «Gratteri ce l'ha (anche) con la politica»

REGGIO CALABRIA «Le parole del dottor Gratteri su burocrazia e politica calabresi mi hanno colpito nel profondo, ma, forse, troppi si sono affrettati a esternare dichiarazioni di circostanza, senza una previa, adeguata, riflessione». Interviene così il consigliere Bevacqua, in merito al noto intervento-intervista sul lungomare “Falcomatà” di Reggio Calabria. «Quelle del procuratore capo di Catanzaro – afferma Bevacqua – non sono parole che ci si può scrollare di dosso con una semplice dichiarazione di condivisione o di pura convenienza, tantomeno la politica può permettersi di accodarsi agli strali avverso i burocrati senza avvertire di essere chiamata in causa». «I sacrosanti strali di Gratteri – prosegue Bevacqua – non risparmiano di certo la classe politica, anzi, l’affondo del procuratore è inequivocabile: se ci sono direttori generali che da vent’anni sono nello stesso posto e da incensurati gestiscono la cosa pubblica con metodo mafioso, è perché i politici eletti sono solo figure deboli e senza preparazione, che con la loro debolezza hanno favorito e favoriscono una patologia cronica».
«Ecco perché – continua Bevacqua – non possiamo pensare di cavarci dall’impaccio accodandoci al leit motiv anti-casta: noi siamo classe dirigente, noi siamo quella classe politica che deve dimostrare con i fatti di essersi affrancata dall’omologazione e dall’assuefazione all’andazzo che si perpetua». «La rotazione dei dirigenti avviata dalla giunta – conclude Bevacqua – è un passo importante, ma, di certo, non è sufficiente. La questione è culturale e di selezione del ceto politico: è nostro dovere coniugare una robusta preparazione con un sensibilità etica dalla quale non è più dato derogare e che deve diventare come una nostra seconda pelle. Il buon senso di cui parla Gratteri si manifesta soltanto con le buone pratiche».

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