Reggio, chiude "per mafia" il Sireneuse
REGGIO CALABRIA Chiude per mafia anche il Sireneuse, uno dei più noti bar sul lungomare Matteotti a Reggio Calabria, insieme al punto ristoro degli ospedali Riuniti intestato alla medesima ditta…

REGGIO CALABRIA Chiude per mafia anche il Sireneuse, uno dei più noti bar sul lungomare Matteotti a Reggio Calabria, insieme al punto ristoro degli ospedali Riuniti intestato alla medesima ditta.
Per disposizione della prefettura, la società Alampi Carmela di Sapone Giovanna & Co. Srl che gestisce entrambe le attività non ha più la certificazione antimafia, dunque il Comune è stato obbligato a revocare tutte le licenze alla vendita e alla somministrazione di cibi e bevande, in passato concesse sai due esercizi commerciali, costringendoli di fatto alla chiusura.
Un atto dovuto, dicono dall’amministrazione, dopo la revoca del certificato antimafia alla società Alampi Carmela di Sapone Giovanna & Co. Srl decisa dalla Prefettura, sulla base di una serie di elementi portati all’attenzione del prefetto Claudio Sammartino.
Nei mesi scorsi, un analogo provvedimento è stato emesso per la società Aldebaran, proprietaria dell’Oasi village di Reggio Calabria, costretta a sprangare ristorante, lido, discoteca e sala ricevimenti perché privata della certificazione antimafia, dunque del requisito fondamentale per la concessione di autorizzazioni. Una decisione contro cui i proprietari dell’Aldebaran, Pino e Mario Scaramuzzino hanno invano ricorso. Ogni loro istanza è stata infatti bocciata dalla giustizia amministrativa.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it