Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 22:51
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 5 minuti
Cambia colore:
 

Le domande che restano dopo l’assemblea del Pd

Ho partecipato nella mia qualità di componente la direzione regionale del Pd Calabria alla due giorni svoltasi il 29 e 30 luglio a Camigliatello. Alla fine dei lavori, che io avevo abbandonato alle 1…

Pubblicato il: 03/08/2016 – 8:57
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo

Ho partecipato nella mia qualità di componente la direzione regionale del Pd Calabria alla due giorni svoltasi il 29 e 30 luglio a Camigliatello. Alla fine dei lavori, che io avevo abbandonato alle 14 di sabato, secondo quanto riportato dalla stampa un grande applauso richiesto ha suggellato il ritrovato amore tra il massimo organismo regionale, che è l’assemblea, e il suo segretario.
Mi sono chiesto se io avevo partecipato ad un’altra assemblea e malignamente ho pensato che solo quaranta erano stati gli accrediti dei componenti l’assemblea.
La due giorni di Camigliatello merita comunque una riflessione e meriterebbe l’intervento del partito nazionale che dovrebbe trarne le conclusioni e commissariare la segreteria regionale senza ulteriore indugio se vuole dare dignità a un partito in agonia, soprattutto dopo quanto successo in consiglio regionale sui debiti fuori bilancio. Episodio che ha certificato l’inadeguatezza del segretario regionale a gestire il partito.
Più che una discussione politica infatti l’assemblea è servita ai vari big per mandare messaggi più o meno cifrati al presidente della regione e a Magorno in vista del rimpasto di giunta e delle candidature nazionali.
Non sarà sfuggito infatti a nessuno l’assenza quasi totale del gruppo regionale e della maggioranza dei parlamentari nazionali. La cui ombra comunque ha aleggiato pesantemente nella sala condizionandone il dibattito e frenandolo. Infatti, escluso pochi, ognuno ha preferito farsi interpretare piuttosto che dire chiaramente.
Il dibattito si è sviluppato con gli interventi di pochi ” liberi ” tutti critici sull’operato del segretario regionale sul suo modo di gestire il partito e i rapporti con il presidente della regione che è sembrato ai più ostaggio dei consiglieri regionali (assenti) e sempre più solo alla guida di una regione che è tra le più disastrate d’Italia e a seguire gli interventi “addomesticati” di alcuni peraltro dipendenti nelle varie strutture mangia risorse che magnificavano le opere della gestione regionale e del segretario. Opere che nessun calabrese riesce a notare essendo occupato nella ricerca di un lavoro o nella soluzione di un problema sanitario o con problemi che racchiusi in una sola parola potremmo definire di sopravvivenza.
La relazione iniziale del segretario era stata eccezionale, peccato che egli abbia sempre detto faremo e non abbiamo fatto.
Organizzeremo il partito, faremo un tesseramento trasparente, faremo la lotta alla criminalità organizzata, faremo le riforme alla macchina burocratica della regione, cacceremo Scura e Urbani e organizzeremo la sanità. Faremo la rivoluzione. Tutta una serie di enunciazioni che stridevano con il comportamento reale del segretario che a predicare predicava bene, ma in quanto a comportamenti tutto il contrario. Ed infatti nessuna risposta ha dato a me che gli chiedevo ripetutamente considerato che aveva appena invocato un tesseramento trasparente, perché era stato avallato il congresso provinciale di Vibo Valentia in piena estate nonostante gli esposti che gli sono arrivati da più parti con cui si denunciava:
Che il tesseramento 2015 nella provincia di Vibo non era mai stato aperto.
Che era stato fatto un elenco di nomi in case private.
Che i circoli sono inesistenti in quasi tutti i comuni.
Che la commissione di garanzia non ha mai certificato (ne secondo me poteva) l’anagrafe degli iscritti e proprio su questo argomento e perché non erano state seguite le direttive dello statuto il componente Disi Giuseppe si era dimesso per protesta
Che era stato autorizzato il congresso senza che fosse mai stato approvato il regolamento dalla direzione regionale che è l’organismo previsto dallo statuto nazionale e regionale autorizzato ad approvare il regolamento.
Che non era stata approvata dalla commissione di garanzia neppure l’assegnazione dei delegati ai vari circoli per come prevede lo statuto
Che non avevano partecipato al congresso truffa i comuni più importanti della provincia come Vibo Valentia e frazioni, Filadelfia, Pizzo, Nicotera, San Gregorio, San Nicola ed addirittura a Tropea era stato celebrato su convocazione di un segretario dimissionario iscritto al Partito radicale.
Perché un segretario regionale parla di trasparenza del tesseramento e poi annunzia il commissariamento delle federazioni di Crotone, di Catanzaro ma non di Cosenza, dove il Pd patisce l’umiliazione di un 6.9% alle elezioni amministrative? E perché non provvede a commissariare Vibo, dove più della metà del partito non ha partecipato al congresso e tra questi Callipo che è stato l’antagonista di Oliverio alle ultime primarie per la presidenza della Regione e dove più aspra è la conflittualità per l’arroganza di una componente? Perché segretario? Se sei trasparente come dici devi dirlo.
Ma non puoi dirlo anche se le motivazioni le ha ben spiegate successivamente nel suo intervento Nico Stumpo e certamente non ti rendono merito.
Il congresso di Vibo caro segretario non può essere liquidato così mettendolo sotto silenzio. È una vergogna perpetrata ai danni di una intera comunità che merita rispetto.
Con quale coraggio si può parlare di trasparenza e regole etiche sempre da dare?
Della lotta alla criminalità organizzata sarebbe ora che più che parlarne si facesse in silenzio senza fanfare che l’annunciano ma concretamente giorno dopo giorno con piccoli atti.
Nella precedente direzione regionale ho molto apprezzato l’intervento di Marco Minniti che ha detto: se vogliamo contrastare la demagogia dei Cinque Stelle cominciamo a parlare delle cose fatte e non delle cose che faremo. Perché un grande partito questo deve fare.
Ma, e dovrebbe essere un grande elemento di riflessione, nell’assemblea di Camigliatello, nonostante l’intervento di Minniti fosse previsto, egli non ha parlato e ha abbandonato in silenzio ed alla chetichella l’assemblea. Chissà perché?

* Componente direzione regionale Pd

Argomenti
Categorie collegate

x

x