Niente produttività, sciopero all'Asp di Reggio
REGGIO CALABRIA L’acconto per la produttività non c’è e i dipendenti del comparto dell’Asp di Reggio Calabria si preparano a scioperare. Lo rendono noto Cgil, Cisl, Fials e Nursing up «avendo constat…

REGGIO CALABRIA L’acconto per la produttività non c’è e i dipendenti del comparto dell’Asp di Reggio Calabria si preparano a scioperare. Lo rendono noto Cgil, Cisl, Fials e Nursing up «avendo constatato l’impossibilità da parte dei commissari che gestiscono l’Asp di onorare gli impegni assunti in Prefettura». Per questo i sindacati hanno indetto una prima giornata di sciopero dei lavoratori dell’Asp di Reggio Calabria per il 20 settembre, a partire dalle 7, con la previsione di un sit-in di protesta nella zona antistante gli uffici dell’Azienda sanitaria, in Via Diana.
«A causa della mancata certificazione positiva da parte del Collegio dei Sindaci – spiegano i sindacati in una nota –, non è possibile procedere all’erogazione dell’anticipazione del 30% delle somme dovute a titolo di produttività ai dipendenti del comparto sanità neanche nel mese di agosto. Una storia che si trascina ormai da anni e che vede soccombere l’Azienda sanitaria provinciale al cospetto di ogni possibile giustificazione o attenuante delle colpe imputabili ai vari livelli. Una storia che fotografa una gestione decisamente superficiale e approssimativa degli adempimenti amministrativi, burocratici e contabili che costituiscono i fondamentali del buon andamento di un’amministrazione pubblica». I sindacati ricordano l’accordo «siglato nel febbraio scorso e reso inesigibile per carenze e inefficienze vecchie e stratificate ma aggravate da un tardivo risveglio verso l’esigenza di superare gli errori del passato e di fornire ogni elemento di valutazione imposto dalla legge». Per loro si tratta del «chiaro e inequivocabile sintomo di una situazione di conclamata incapacità a gestire un’azienda di tale importanza. E a farne le spese sono sempre i lavoratori, quelli veri: infermieri ed operatori sanitari che quotidianamente, notte e giorno, si prodigano per assicurare un servizio sanitario atto ad assicurare quantomeno i Lea».