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Provincia, il Tar boccia Occhiuto

COSENZA La Provincia di Cosenza è sempre più nel caos. Il Tar Calabria ha accolto il ricorso proposto da un cittadino, Enrico Marsico, contro il presidente Mario Occhiuto e, per l’effetto ha a…

Pubblicato il: 16/09/2016 – 9:21
Provincia, il Tar boccia Occhiuto

COSENZA La Provincia di Cosenza è sempre più nel caos. Il Tar Calabria ha accolto il ricorso proposto da un cittadino, Enrico Marsico, contro il presidente Mario Occhiuto e, per l’effetto ha annullato il decreto 4/16 con il quale il presidente della Provincia di Cosenza aveva indetto i comizi elettorali per le elezioni di secondo grado del consiglio provinciale di Cosenza e non per l’elezione del Presidente.
Il sindaco-presidente aveva deciso di accelerare a luglio, firmando il ricorso con cui fissava le elezioni per il 23 ottobre. «I consiglieri provinciali, infatti, secondo i dettami della legge 56 del 2014 – affermava Occhiuto – restano in carica solo due anni, contro i quattro del presidente della Provincia. Il consiglio attualmente in carica era stato eletto il 12 e 13 ottobre del 2014, quindi in scadenza naturale nel prossimo mese di ottobre. Il corpo elettorale sarà costituito da sindaci e consiglieri, in carica alla data del 23 ottobre, dei Comuni ricadenti nel territorio provinciale di Cosenza. La presentazione della candidatura e delle liste, le operazioni di votazione e quelle di scrutinio, avverranno come previsto dalla citata legge, dalle circolari 32 e 35 del ministero dell’Interno – dipartimento Affari territoriali e dal Manuale operativo per la elezione di secondo grado, adottato con delibera di giunta 174 del 25 luglio del 2014».
Di tutt’altro avviso il consigliere anziano Graziano Di Natale (Pd), che rivendica da tempo di essere lui il soggetto titolato a ricoprire l’incarico di presidente: «La nota dell’ex presidente Occhiuto, con cui avrebbe firmato un decreto per indire le elezioni, oltre ad essere un atto senza alcuna valenza giuridica, perché proveniente da soggetto senza alcun titolo, rappresenta anche un reato che non esiteremo a denunciare alla magistratura competente. Occhiuto – prosegue Di Natale – non è nessuno se non un soggetto che le tenta tutte per rimanere a galla non capendo che sta facendo la figura di chi tenta in tutti i modi di arrampicarsi sugli specchi. Si faccia poi consigliare bene senza fare figuracce. Infatti le elezioni per il rinnovo dei consigli provinciali in scadenza per fine del mandato biennale deve tenersi entro 90 giorni dalla scadenza per fine mandato (12 ottobre 2016) e cioè entro il 10 gennaio 2017 ai sensi dell’art. 1 comma 79 lettera b) della legge 56/2014 come modificata dall’art. 1 comma 9 ter lettera a) del decreto legislativo 30/12/2015 n.210 convertito dalla legge 25/02/2016 n. 21. Il tutto tenendo conto dello svolgimento del referendum confermativo sulla legge di revisione costituzionale non escludendo un provvedimento legislativo di proroga del termine».

OCCHIUTO: RICORRERÒ AL CONSIGLIO DI STATO «In relazione alla sentenza del Tar, pubblicata in data odierna, prendo atto della stessa – ha dichiarato Mario Occhiuto – pur non condividendone l’apparato logico giuridico. Per tali motivi sara’ impugnata davanti al Consiglio di Stato. La sentenza, tuttavia, non ha l’effetto di individuare un mio eventuale sostituto, né tantomeno ne indica alcuno e pertanto rimane, comunque, in carica il vicepresidente Lino Di Nardo. Pertanto se il Consiglio di Stato confermerà la sentenza del Tribunale amministrativo regionale, sarà mia cura trarne le conseguenze. Resta il fatto che la legge Delrio di riforma delle Province dimostra tutte le sue lacune, motivo per cui l’interpretazione risulta poco chiara sotto diversi aspetti».

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