NOCERA TERINESE Le ruspe sono entrate in azione a metà mattina. Pochi minuti di lavoro per buttare giù a Nocera Terinese un ecomostro che sorgeva nella parte nord del lungomare San Francesco, anch’esso travolto dal mare. «È stato un grande lavoro quello svolto in questi primi mesi dalla mia giunta – spiega la sindaca Fernanda Gigliotti – ma è solo grazie alla collaborazione di tutti i cittadini e di molte imprese private alla lungimiranza e all’impegno dell’ufficio tecnico comunale e allo spirito di sacrificio e alla collaborazione delle scarse forze dell’ordine presenti sul nostro territorio, se siamo riusciti a garantire una stagione balneare ” in sicurezza”, malgrado lo sfasciume pendulo di un lungomare crollato. Non era scontato, ma ci siamo riusciti».
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Nell’edificio, reso pericolante dal mare che ne ha scalfito la solidità strutturale, in passato, hanno trovato ricovero alcuni migranti. «Se altre esperienza di governo si sono concesse il lusso di consumare intere stagioni di governo, di suolo e di bilancio comunale, sottraendo bellezza e risorse alle prossime sette generazioni di noceresi, con l’indimenticabile rito della “posa della prima pietra” lasciandoci una eredità da “smaltire in discarica” – aggiunge Gigliotti -, noi ci assumiamo la responsabilità, l’onere ed anche il merito di inaugurare la stagione della rinascita sostenibile, del rispetto del patrimonio collettivo, della restituzione al patrimonio collettivo dei territori e dei paesaggi deturpati dalla cementificazione. Insomma dalla “prima pietra” alla “prima ruspa”. Di sicuro la prima demolizione nel comune di Nocera Terinese, il primo ecomostro della costa tirrenica calabrese e forse di tutta la Calabria».
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