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La protesta degli Agenti per l’emersione: noi discriminati dalla Regione

Gli Agenti per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale della Calabria, continuano a far sentire la loro voce e, come previsto dal bando a cui hanno partecipato, continuano a chiedere un inseri…

Pubblicato il: 14/10/2016 – 10:25
La protesta degli Agenti per l’emersione: noi discriminati dalla Regione

Gli Agenti per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale della Calabria, continuano a far sentire la loro voce e, come previsto dal bando a cui hanno partecipato, continuano a chiedere un inserimento lavorativo e a protestare per la disparità di trattamento che è stata loro riservata. «Noi 180 ragazzi e ragazze – si legge in una nota – non c’entriamo nulla con la Commissione regionale per l’Emersione (che ha avuto un mero ruolo di coordinamento, nella fase di formazione) e con il discutibile metodo di “selezione” del personale (le cosiddette short list), adottato in passato da enti sub-regionali o fondazioni. Noi afferivamo e afferiamo semplicemente al dipartimento Lavoro della Regione Calabria. La selezione ha riguardato migliaia di concorrenti e, a differenza di altre (prorogate ad libitum dall’Ente con bandi ad hoc, come nel recente caso degli ex stagisti del consiglio regionale), si è basata su titoli, prove selettive ed orali e prevedeva, esplicitamente, lo sbocco attraverso l’assunzione a tempo indeterminato o il micro credito, finalizzato all’autoimpiego».
Riassumendo, quindi, dopo esser stati selezionati mediante un avviso pubblico, sono stati formati «e subito dopo accantonati e dimenticati». «Noi Agenti, oggi come in passato, chiediamo e rivendichiamo semplicemente un posto di lavoro, un lavoro così come sancito dal bando al quale abbiamo aderito. Siamo profondamente indignati – si legge ancora nella nota – nel constatare che altre categorie di lavoratori sono state trattate diversamente, una normativa viene utilizzata per “tutelare” i lavoratori ex Why not, oggi ufficialmente riconosciuti come “ex legge 28” o anche “legge 1”: si tratta di lavoratori selezionati da un’agenzia di somministrazione che in questi giorni tramite verbali di intesa firmati tra i sindacati e la Regione stessa, vengono tutelati. Ci chiediamo e Vi chiediamo per quale motivo noi Agenti per l’emersione, essendo stati selezionati con rigore e trasparenza, non veniamo trattati come altre categorie che ad oggi sono riuscite ad ottenere maggiori tutele e riconoscimenti? Cosa abbiamo in meno dei lavoratori ex why not? Cosa abbiamo in meno degli stagisti? Ad oggi attendiamo ancora di conoscere il nostro destino e l’evoluzione del Progetto “Lavori regolari”, promosso dalla Regione e finanziato con 14 milioni di euro di fondi pubblici».
«Solo grazie all’impegno di un’avanguardia di agenti la Regione ha trovato la copertura finanziaria, dotando il progetto di 4 milioni di fondi Pac. L’assessore regionale al lavoro, Federica Roccisano ha incontrato noi agenti più volte, rassicurandoci ogni volta sull’immediata ed efficace risoluzione della vertenza. Lettere aperte al presidente Oliverio, inchieste giornalistiche, ripetuti incontri con funzionari, dirigenti ed amministratori, manifestazione dinanzi Palazzo Campanella, un corposo documento di proposte, accompagnato dalla petizione (sottoscritta da circa 700 persone) e da una formale richiesta di incontro con assessore, presidente e direttore generale: tutte queste iniziative ad oggi hanno permesso solamente il saldo delle spettanze pregresse (5.200 euro cadauno), imputabili al periodo di formazione. Tale saldo è avvenuto nel luglio scorso. A distanza di anni, quasi due, nessun indirizzo ufficiale – conclude la nota – è ancora pervenuto dal dipartimento Lavoro della Regione Calabria in merito alla seconda fase del progetto. Noi Agenti lamentiamo, oltre ai ritardi, la mancanza di trasparenza e di informazione: nessuna comunicazione sul progetto è giunta, alimentando il malessere e i dubbi sul futuro. Gli Agenti per l’emersione, con pieno diritto e determinazione, chiedono opportunità, ascolto, e soprattutto lavoro».

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