Masso travolse disabile, a processo il sindaco di Acquappesa
PAOLA Sono stati rinviati a giudizio e dovranno affrontare il processo, che avrà inizio il prossimo 10 maggio, il sindaco di Acquappesa, Giorgio Maritato e Roberto Laino, 49 anni, responsabile pro te…

PAOLA Sono stati rinviati a giudizio e dovranno affrontare il processo, che avrà inizio il prossimo 10 maggio, il sindaco di Acquappesa, Giorgio Maritato e Roberto Laino, 49 anni, responsabile pro tempore dell’ufficio tecnico del Comune. L’accusa nei loro confronti è di omissione d’atti d’ufficio e lesioni colpose gravi.
La vicenda che vede coinvolti Maritato e Laino risale all’estate 2015 quando il giovane Diego Carbone, 35 anni, disabile da 10 anni a causa di un incidente d’auto, si era recato sulla spiaggia di località Palmentello di Acquappesa, fermandosi sulla battigia a pochi metri da una rupe rocciosa caratterizzata da fenomeni di crollo e caduta massi. Proprio da tale rupe si è poi staccato un masso che ha travolto il ragazzo causandogli la rottura della milza con lesioni multiple e diverse emorragie. Secondo il pm della Procura della Repubblica di Paola, Anna Chiara Fasano, Maritato, in qualità di responsabile del territorio e dell’incolumità pubblica e Laino, quale tecnico comunale, «essendo a conoscenza dei fenomeni franosi nel tratto di arenile sottostante il lato nord del costone denominato Palmentello, omettevano di segnalare la zona quale area a pericolo» e inoltre avrebbero omesso «l’adozione di misure (interdizione all’accesso, cartelli di pericolo, lavori di consolidamento con apposizione di reti di protezione) a salvaguardia della pubblica incolumità e che in concreto avrebbero impedito il tragico evento». Dall’attività di indagine svolta dai carabinieri su delega della Procura di Paola, è emerso che vi era un’ordinanza della capitaneria di porto del 1998, poi ripresa e ribadita nel 2010, che individuava la zona in cui è avvenuto l’incidente tra le zone a rischio crollo e da interdire ai bagnanti. Ma nessun divieto, o impedimento d’accesso, era stato apposto in quel tratto di costa per impedire ai bagnanti di transitare e sostare in quell’area. Solo nel 2013 erano state messe delle piccole reti metalliche. Il 10 maggio avrà inizio il processo davanti al tribunale di Paola in composizione collegiale. Le parti civili sono rappresentate dall’avvocato Chiara Penna. I due imputati sono difesi dall’avvocato Antonietta Vattimo.
Alessia Truzzolillo
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