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Niente lezioni universitarie nel centro di Catanzaro

CATANZARO Non accenna ad attenuarsi la confusione attorno alla scelta del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e del rettore dell’università del capoluogo di regione Aldo Quattrone di utilizzare…

Pubblicato il: 31/10/2016 – 16:35
Niente lezioni universitarie nel centro di Catanzaro

CATANZARO Non accenna ad attenuarsi la confusione attorno alla scelta del sindaco di Catanzaro Sergio Abramo e del rettore dell’università del capoluogo di regione Aldo Quattrone di utilizzare il complesso monumentale del San Giovanni a fini didattici. Già nei giorni scorsi era stata sollevata da più parti l’inadeguatezza pratica all’utilizzo delle sale del museo per finalità formative, ma ufficialmente nessuna contromisura o passo indietro erano stati operati dal Comune o dall’ateneo.
Almeno fino a qualche giorno fa quando sono stati pubblicati gli orari delle lezioni previste per le scuole di specializzazione alle professioni legali, corsi facenti parte della schiera delle attività da tenersi all’interno del complesso museale: con un pizzico di sorpresa, infatti, si è appreso che i corsi che inizieranno tra qualche giorno si terranno presso il campus universitario di Germaneto, la loro sede “naturale”, e non al piano terra del San Giovanni.
Tra ironie e soddisfazione da parte dei tanti contrari all’idea del primo cittadino e del rettore, in città ha preso forma più concreta l’ipotesi che, al di là dell’accordo sottoscritto tra Comune e università, ci siano delle difficoltà tecniche che al momento appaino il vero ostacolo al piano.
Ostacoli tecnici che richiederanno del lavoro da parte degli uffici comunali affinché tutto sia in ordine. Il che, tradotto in tempo, diventa un problema non secondario per gli iscritti al corso.
A denunciare il fatto è stato soprattutto Sebastian Ciancio, rappresentante degli specializzandi, che con un comunicato stampa ha sottolineato come «l’insediamento delle attività universitarie presso una qualsiasi sede richieda preventivamente l’idoneità della medesima al fine di garantire agli studenti un’adeguata accoglienza. Come volevasi dimostrare, dopo settimane di battaglie, apprendiamo ora che occorreranno dei mesi per il completamento dei passaggi tecnici relativi alla sistemazione e all’arredo dei locali. Motivo per cui  le attività del secondo anno saranno ospitate momentaneamente al Campus per garantire la continuità didattica e formativa».
La nota stampa di Ciancio poi rilancia il problema su cui si è più volte incardinata tutta la discussione sul progetto “università al San Giovanni”: i servizi per gli studenti.
Da più parti e da molto tempo, infatti, si sottolinea come la città di Catanzaro, o meglio il suo centro storico, non sia pronta ad accogliere gli studenti a causa dell’assenza di specifiche politiche per il rilancio delle attività commerciali, per i trasporti e i collegamenti pubblici con il campus o semplicemente per calmierare gli affitti degli immobili per gli studenti. Semplicemente tutto questo non solo non esiste a Catanzaro centro, ma non è mai neanche stato programmato. A poco  quindi servirà la convenzione promossa dal Comune con le sale cinematografiche del centro storico È questo il tema che Ciancio riprende nella nota: «Prima di trasferirci a febbraio, ultimati i lavori di adeguamento, sarà nostra intenzione toccare con mano quel pacchetto di benefit che potranno permettere alla popolazione studentesca di cogliere al meglio tutte le potenzialità offerte dal centro città. Senza servizi nessuno specializzando di Catanzaro acconsentirà a questo trasferimento nel bel mezzo dell’anno accademico, sia chiaro! Con a cuore le sorti del centro storico, possibilisti sulla nascita di un Centro di Alta Formazione Professionale a Catanzaro che consolidi il rapporto tra Università, Comune e Tribunale; rimanendo fedeli a quell’idea di Campus come sede della formazione e contenitore dei corsi di laurea, consapevoli della bontà di questo progetto; noi suggeriamo alle Istituzioni che per raccogliere veri risultati servono programmazioni lungimiranti. Basta improvvisazioni».
A questo punto, se la posizione degli specializzandi, ovvero di coloro che dovranno usufruire della struttura in centro, è questa, sull’utilità reale del progetto sorgono dubbi concreti: tra pochi mesi Catanzaro tornerà al voto per eleggere il suo nuovo sindaco, mentre entro i prossimi due anni l’Italia tornerà a decidere chi dovrà sedere in Parlamento. Che le due cose siano collegate ai protagonisti che fortemente hanno voluto la creazione dell’accordo per portare l’università nel centro storico di Catanzaro? 

Alessandro Tarantino
a.tarantino@corrierecal.it

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