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Sparatoria nel Vibonese, scarcerati i due Mancuso

VIBO VALENTIA Sono stati scarcerati Luigi e Giuseppe Mancuso, di 24 e 21 anni, rispettivamente figlio e nipote del boss dell’omonima cosca Giuseppe Mancuso conosciuto come “mbrogghia”. Lo ha deciso…

Pubblicato il: 12/11/2016 – 16:10
Sparatoria nel Vibonese, scarcerati i due Mancuso

VIBO VALENTIA Sono stati scarcerati Luigi e Giuseppe Mancuso, di 24 e 21 anni, rispettivamente figlio e nipote del boss dell’omonima cosca Giuseppe Mancuso conosciuto come “mbrogghia”. Lo ha deciso il gip di Vibo Valentia concedendo a entrambi gli arresti domiciliari al termine dell’udienza di convalida. Nei confronti dei due, difesi dall’avvocato Francesco Sabatino, è caduta l’accusa di tentato omicidio contestata in relazione alla sparatoria avvenuta a San Gregorio d’Ippona nella notte tra il 4 e il 5 novembre scorsi, per la quale il pm aveva chiesto la convalida del fermo, avvenuto il 9 novembre dopo che i due si sono presentati spontaneamente ai carabinieri, chiedendo l’emissione di un provvedimento di custodia cautelare in carcere. Nel corso dell’udienza di convalida, Luigi Mancuso ha ammesso di avere sparato decine di colpi con una pistola 7,65 detenuta illegalmente, ma negando di aver avuto alcun conflitto a fuoco con altre persone. Il pm ha chiesto ugualmente la carcerazione alla quale si è opposto il difensore dei Mancuso soprattutto riguardo alla contestazione del tentato omicidio.
Il gip, nel suo provvedimento, rileva che «gli elementi in atto sono allo stato insufficienti e inidonei – salvi ulteriori approfondimenti in corso – a integrare i termini del richiesto ragionamento inferenziale, dunque a ricomporre un qualificato quadro di gravità indiziaria del delitto di cui al capo b) nei termini pregnanti e non congetturali richiesti in questa sede».
«Ancora oscure – ha scritto il gip – rimangono le ragioni che avrebbero determinato o indotto a interrompere l’azione così come non è dato stabilire se le ferite all’ignota vittima siano state prodotte da “fuoco amico, nemico o accidentale” e se questa facesse parte della fazione dei Mancuso o di quella eventualmente avversaria ovvero fosse una presenza casuale con consequenziale impossibilità di abbozzare un movente nella sua funzione eventualmente rivelatrice, rinsaldante e univocamente orientativa dell’interpretazione dei dati indiziari sia sotto il profilo materiale che intenzionale».

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