Due cose difficilmente dimenticherà la ministra Maria Elena Boschi della sua ultima tournè elettorale calabrese: il bagno di folla che a Cosenza ha fatto impallidire anche il suo leader di riferimento, Matteo Renzi, e la luculliana cena offerta in suo onore in quel di Rogliano.
A dire il vero è proprio a cena, per il carico di carboidrati, trigliceridi, zuccheri e colesterolo messogli nel piatto, che la ministra ha corso i pericoli maggiori, altro che la temuta contestazione dei No-Global. Infatti, non sappiamo quanto concorreranno all’affermazione del “No” i baroni del Pd calabrese accorsi a festeggiare la ministra, certamente non si sono risparmiati nelle libagioni portatesi dietro: baccalà con peperoni e broccoletti in padella con salsiccia li ha scodellati Ferdinando Aiello, da buon padrone di casa e organizzatore dell’evento.
Raggiante per la prova di forza appena dispiegata. Brunello Censore è arrivato con l’immancabile ‘nduja, piccante quanto le alici salate giunte da Diamante e scaricate da Ernesto Magorno in persona. Vini crotonesi con Nicodemo Oliverio a tesserne le lodi. Formaggi catanzaresi by Enzo Bruno. Mario Oliverio ha garantito la copertura dolciaria con la pitta ‘mpigliata di San Giovanni in Fiore.
Grande successo, infine, per i torroncini di Bagnara selezionati e trasportati da Demetrio Battaglia. Solo a fine pasto si è notata l’assenza dell’onorevole Stefania Covello. Peccato. Anche lei – assicurano le comari del Pd – avrebbe portato qualcosa da casa: il suo papà.
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