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Premio Sila, Padellaro e Castellina: «La sinistra? È messa male»

COSENZA «Ezio Mauro ha scritto intere pagine alla ricerca della sinistra. Se mi avesse chiamato, glielo avrei spiegato io dov’è». La voce roca di Luciana Castellina, vincitrice della sezione Economia…

Pubblicato il: 26/11/2016 – 12:50
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Premio Sila, Padellaro e Castellina: «La sinistra? È messa male»

COSENZA «Ezio Mauro ha scritto intere pagine alla ricerca della sinistra. Se mi avesse chiamato, glielo avrei spiegato io dov’è». La voce roca di Luciana Castellina, vincitrice della sezione Economia e società dell’ultima edizione del Premio Sila, racconta la sinistra dispersa, quella non ufficiale, perché quell’altra invece pare non esserci più davvero. Di fronte a lei Antonio Padellaro e assieme consegnano al pubblico del Premio Sila, accorso negli austeri saloni della Galleria Nazionale, una foto impietosa della sinistra europea, «che è messa male ovunque».
In una delle epoche in cui maggiormente il divario tra opulenza e povertà si è allargato, la sinistra che avrebbe dovuto svolgere un ruolo fondamentale ha «smarrito il senso di sé, rinunciando al proprio compito storico». La conseguenza di questo dileguarsi della sinistra europea, secondo Padellaro e Castellina, sono i populismi rampanti nel mondo e le tentazioni – sempre meno resistibili – di rigurgito xenofobi d’avanti ai flussi migratori. Fenomeni tra loro del resto legati, come hanno spiegato i due giornalisti, visto che il primo si appoggia all’all’altro, mentre manca la lucidità necessaria per comprendere «che l’immigrazione è un fenomeno ineludibile, che no si può frenare e che segnerà questo secolo».
Ma la mancanza di lucidità nell’Europa di questi anni, comporta anche l’incapacità di vedere come il fenomeno migratorio sia il figlio di antiche e più recenti politiche di sfruttamento e invasione di quelle aree da cui milioni di persone scappano, e ancora una volta sarebbe dovuta essere la sinistra a spiegare tutto questo. Invece nel vecchio continente ci si è ridotti a «guardare alla Merkel come argine alle derive della destra tedesca, in Francia si finirà per fare alleanze con il centro, mentre il Labour inglese sembra ancora lontano dall’essere credibile». E quando lo sguardo narrativo dei due giornalisti si sposta sul nostro Paese, la fotografia non è meno triste. Visto che l’inseguimento inesausto che la sinistra ha compiuto verso un centro moderato, ha prodotto lo stato delle cose rappresentato da Renzi. Non è mancata, nel salone della Galleria nazionale, la necessaria autocritica, quella rivolta al ruolo dei giornali e dei giornalisti, che sembrano diventati incapaci di guardare e capire la realtà attorno a loro, come per esempio recentemente è accaduto negli Usa.
Per rispondere al quesito posto nelle molte pagine di Ezio Mauro, Luciana Castellina racconta di una sinistra «che sta dalla parte degli ultimi, dei migranti, dei subalterni, spesso accanto alle realtà più vivaci dell’universo cattolico». Per trovarla, basta guardare dalla parte giusta.

Michele Giacomantonio
redazione@corrierecal.it

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