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Reggio Waterworld: piove in ospedale e sugli scavi archeologici

REGGIO CALABRIA Sembra Waterworld. A Reggio l’acqua si fa strada dove non dovrebbe. Piove in ospedale e piove sui preziosi scavi archeologici. Le forti precipitazioni di ieri hanno creato disagi e al…

Pubblicato il: 26/11/2016 – 10:55
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Reggio Waterworld: piove in ospedale e sugli scavi archeologici

REGGIO CALABRIA Sembra Waterworld. A Reggio l’acqua si fa strada dove non dovrebbe. Piove in ospedale e piove sui preziosi scavi archeologici. Le forti precipitazioni di ieri hanno creato disagi e allagamenti anche nei posti che dovrebbero essere maggiormente tutelati, perché rappresentano i santuari laici della Salute e della Cultura.
La vicenda più clamorosa riguarda il Pronto soccorso dei Riuniti, inaugurato (per l’ennesima volta e assieme al reparto di Cardiochirurgia, ancora chiuso) solo poche settimane fa dal ministro alla Salute Lorenzin e dal governatore Oliverio. Un reparto nuovo di pacco che però, al primo temporale di una certa entità, ha iniziato a imbarcare acqua, al punto da costringere il personale medico e sanitario a piazzare cestini per la spazzatura e per rifiuti speciali sotto le perdite del tetto (foto). Una scena che, ai Riuniti, si ripete spesso, anche se nessuno poteva immaginare che avrebbe riguardato anche il reparto “battezzato” con tutti gli onori il 7 novembre scorso.
Dalle prime ricostruzioni sembra che le perdite nel Pronto soccorso siano dovute all’intasamento e poi alla rottura di un pluviale, che ha infine causato l’allagamento del piano superiore, che ospita i locali del 118. L’acqua si sarebbe così infiltrata nel pavimento provocando il gocciolamento nel nuovo reparto. I rischi non sono da sottovalutare, visto che tra un piano e l’altro passano i cavi dell’alta tensione. Insomma, poteva anche andare peggio.
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GLI SCAVI Ma Reggio è anche la città che non è in grado di preservare i suoi tesori archeologici. L’ultimo dei quali è stato scoperto solo pochi mesi fa, durante una campagna di scavi per la costruzione di un nuovo parcheggio. Da piazza Garibaldi è così emersa quella che diversi archeologi ritengono sia una tomba antica di età preimperiale. Ieri, tuttavia, la pioggia ha trasformato quelle eccezionali vestigia in una comune vasca (la “gebbia”) per l’approvvigionamento idrico dei campi coltivati (foto d’apertura). Lo scavo è stato infatti completamente inondato e non è escluso che quei resti riportati alla luce – dopo essere stati conservati per millenni nella loro integrità dal sottosuolo – abbiano riportato danni ingenti.
Va così, a Reggio: piove sulla Sanità e piove sulla Cultura. Benvenuti a Waterworld.

Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it

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