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Politiche sociali, Guccione bacchetta la Regione

COSENZA «Pensavo che il trasferimento delle funzioni ai Comuni capofila degli ambiti territoriali in materia di politiche socio-assistenziali fosse un obiettivo raggiunto. Mi sbagliavo. Eppure con …

Pubblicato il: 07/12/2016 – 12:00
Politiche sociali, Guccione bacchetta la Regione

COSENZA «Pensavo che il trasferimento delle funzioni ai Comuni capofila degli ambiti territoriali in materia di politiche socio-assistenziali fosse un obiettivo raggiunto. Mi sbagliavo. Eppure con delibera della giunta regionale  del 22/6/2015, su mia proposta, la Regione Calabria aveva avviato finalmente, dopo ben 12 anni di ritardo, il trasferimento delle funzioni ai Comuni capofila in attuazione della Legge 328/2000 e della legge regionale 23/2003.  La stessa Delibera demandava ad un tavolo tecnico di partenariato, istituito con dgr n. 37 del 24/2/2015, l’elaborazione dei regolamenti per i criteri di autorizzazione, accreditamento e vigilanza delle strutture sociali, da parte dei Comuni e per la determinazione delle tariffe, da approvare in giunta regionale entro il 30/9/2015. La medesima delibera disponeva ancora che entro il 31/12/2015 il dipartimento dovesse determinare il fabbisogno delle prestazioni socio-assistenziali per la verifica della compatibilità con il territorio, in altre parole il riequilibrio territoriale dei servizi sulla base dei fabbisogni superando l’attuale contraddittoria situazione di concentrazione delle strutture su pochi territori a scapito di altri invece del tutto scoperti». È quanto afferma Carlo Guccione, consigliere regionale del Partito democratico.
«A distanza di oltre un anno e mezzo – continua Carlo Guccione – dalla delibera della giunta regionale 210/2015, siamo purtroppo ancora ai blocchi di partenza, alimentando così una teoria diffusa che la giunta regionale non voglia davvero trasferire le funzioni ai Comuni, o voglia peggio scaricare “sic et simpliciter” ai Comuni l’attuale quadro di programmazione delle strutture senza riequilibrio territoriale e senza mettere i Comuni nelle condizioni di poter gestire il decentramento con nuovi criteri di  innovazione e di ampliamento dei servizi sul territorio. Nelle scorse settimane – precisa Carlo Guccione –  l’assessore Roccisano ha dichiarato a gran voce l’approvazione finalmente della delibera n. 449 del 14/11/2016 in giunta per il definitivo trasferimento delle funzioni ai Comuni. Ma, a distanza quasi di un mese dalla dichiarata approvazione della delibera, nulla si è mosso nella direzione della concreta attuazione delle delega. Ad oggi la delibera non è stata nemmeno pubblicata sul sito ufficiale della giunta regionale, pur risultando formalmente adottata e numerata, e nessuna comunicazione è stata inviata ai Comuni sulle procedure e sulle modalità del trasferimento delle funzioni e sul riequilibro territoriale dei servizi. Mancata pubblicazione che contrasta peraltro con la vigente normativa in materia di trasparenza degli atti della Giunta Regionale, e che fa comprendere che ancora i documenti non siano pronti e definiti».
«Dopo aver chiesto – sottolinea Carlo Guccione – in data odierna l’accesso agli atti della giunta regionale sulla delibera della giunta regionale 449/2016, ho potuto riscontrare che la Delibera non è stata formalmente adottata, e che la stessa è in attesa da tempo di una riformulazione da parte del dipartimento Sviluppo economico, e andrà quindi assunta e riapprovata in giunta regionale. È evidente la gravità assoluta di tale situazione che contrasta con le notizie ufficiali fornite dall’Assessore e costituisce elemento di grave illegittimità. Si rammenta che ad oggi, a 20 giorni dalla scadenza del trasferimento delle funzioni, non sono stati resi noti i nuoviregolamenti sulle procedure di accreditamento e autorizzazione delle strutture e per la determinazione delle rette, peraltro già da tempo licenziati dal tavolo tecnico,  non è stato pubblicato (dopo un anno dalla scadenza fissata) l’Albo regionale delle strutture,  non è stata effettuata la formazione ed il potenziamento degli Ambiti, né è stata avviata la sperimentazione breve in almeno 2 Ambiti prevista dalla delibera di giunta 365/2016.  Nei fatti tutto è fermo, come un anno fa, non è ancora garantita la copertura finanziaria del trasferimento delle funzioni, non è stato definito il piano di potenziamento delle risorse umane e strumentali degli ambiti, e sono bloccati da oltre un anno gli accreditamenti e le autorizzazioni al funzionamento delle strutture sociali, a vantaggio delle situazioni consolidate».
«La giunta regionale – ha detto Carlo Guccione –  ha infatti due volte rinviato l’avvio del trasferimento  delle funzioni ai Comuni prima con la delibera di giunta n. 32 del 9/2/2016  al 30/6/2016, e poi con la delibera di giunta n. 365 del 27/9/2016, prorogando per la seconda volta i termini per il trasferimento delle funzioni all’1/1/2017, con l’assegnazione dei fondi ai Comuni che, nelle attuali condizioni di investimento, finiranno per fare solo gli ufficiali pagatori della Regione senza poter incidere nell’attuale equilibrio territoriale dei servizi. Insomma, a 20 giorni dall’avvio del trasferimento delle funzioni, i Comuni non hanno ricevuto alcuna comunicazione e non hanno la minima idea di cosa succederà dal 1°gennaio 2017, di quali sono i regolamenti e le condizioni per esercitare davvero le nuove funzioni trasferite. E se, come dichiarato dall’assessore Roccisano, il nuovo Bilancio 2017 della Regione intesterà già da subito ai Comuni la titolarità delle rette agli Istituiti di assistenza, i Comuni finiranno per fare solo i pagatori per conto della Regione, aggravando i problemi di funzionalità delle strutture, senza possibilità di poter incidere sulla qualità e sulla distribuzione territoriale dei servizi stessi. Tutto fa prevedere una grande confusione con l’inizio dell’anno nuovo. Un trasferimento di funzioni tra 20 giorni ai Comuni, in queste condizioni, è un vero suicidio: c’è da aspettarsi dunque un nuovo ennesimo rinvio?».

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