Agenti per l’emersione, ecco la nostra proposta
Gli Agenti per l’emersione della Calabria ritengono opportuno intervenire per ragioni di trasparenza e di chiarezza, oltre che per aggiornare i lettori sulle evoluzioni della loro vicenda. Passaggio…
Gli Agenti per l’emersione della Calabria ritengono opportuno intervenire per ragioni di trasparenza e di chiarezza, oltre che per aggiornare i lettori sulle evoluzioni della loro vicenda. Passaggio doveroso alla luce di un comunicato controverso, pubblicato lo scorso 14 ottobre, frutto dell’iniziativa individuale o, al più, di un gruppo ristrettissimo e, comunque, non condiviso.
Tutto scaturisce da un bando del 2011: un progetto denominato “Lavori regolari”, orientato a formare un’innovativa figura professionale e finalizzato all’inserimento lavorativo di circa 200 eccellenze. Eccellenze che, dal 2013, anno di conclusione della formazione, attendono novità sul loro futuro e sulle loro legittime prospettive.
Nell’ultimo anno, abbiamo registrato delle significative novità: la rimodulazione dei fondi P.A.C., da parte della Regione Calabria, che ha offerto copertura finanziaria al Progetto (circa 4 milioni di euro); il saldo del voucher per la formazione, maturato dagli Agenti grazie alla frequenza ed alle attività sul campo. Azioni concrete che rinnovano legittime aspettative e lasciano spazio alla speranza: la speranza di una rinnovata sensibilità istituzionale rispetto alla vertenza, che investe i temi del lavoro e del disagio giovanile e di un’utile collocazione degli Agenti per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale, al pari di altre figure, selezionate e formate attraverso bandi regionali e caratterizzate da un elevato livello di specializzazione.
Il raggiungimento di questi risultati parziali non fa calare il sipario sulla nostra vicenda, aprendo una finestra sulla fase di inserimento lavorativo, chiave di volta dell’impalcatura progettuale. Cosicché, la liquidazione delle spettanze, relative alla fase formativa, non arresta, anzi alimenta ed intensifica i nostri sforzi, che si muovono sul solco del dialogo costruttivo. Nell’agosto scorso, un gruppo di Agenti ha stilato e depositato al protocollo regionale delle proposte, indirizzate all’assessore Roccisano, al presidente Oliverio ed al direttore generale del dipartimento Sviluppo economico e Lavoro, Varone. Proposte che rappresentano un positivo contributo di idee rispetto al bando di cinque anni fa: un bando che, nel disegnare la fase d’inserimento lavorativo, presenta evidenti limiti programmatici, imputabili al diverso contesto storico ed economico. Le corpose proposte sono confortate dalle centinaia di firme, registrate attraverso una petizione online, sottoscritta da gente comune, da intellettuali e persino da autorevoli esponenti della maggioranza in Consiglio regionale. Le proposte muovono da un presupposto: la certificazione formale delle competenze, acquisite durante la formazione e l’avvio delle procedure di autoimpiego per gli Agenti che intendono percorrere tale soluzione, contemplata dal bando. Le soluzioni avanzate sono molteplici e varie e spaziano dalla collaborazione con gli enti locali e con la rete dei Suap, alla collaborazione con Inps ed Inail attraverso idonei protocolli, con il network dei Centri per l’Impiego e con l’Anpal, l’Agenzia nazionale per il lavoro istituita dal Jobs act, con l’Ispettorato Nazionale del Lavoro. Altre opzioni per la valorizzazione dell’importante bacino di competenze, rappresentato dagli Agenti per l’emersione, sono l’istituzione di una task force per il contrasto al sommerso (in attuazione della “legge Romeo”), l’istituzione una task force per la programmazione comunitaria 2014–2020, la collaborazione con il sistema camerale, con le associazioni datoriali e di categoria, con le organizzazioni sindacali, con gli Sportelli Europa e gli Sportelli Internazionalizzazione. Questo e molto altro è contemplato nel nostro documento, che rappresenta una base di discussione non tassativa ma aperta al confronto: in sostanza, gli agenti per l’emersione vogliono partecipare al futuro ed allo sviluppo della Calabria, offrendo un prezioso e deciso contributo in termini di competenza e di professionalità.
Non giudichiamo, infine, il modus operandi della Regione Calabria che, nei riguardi di altre categorie di lavoratori, si è prodigata per sanare criticità pregresse. Chiediamo, tuttavia, analoga attenzione e tempi certi per l’avvio e la conclusione dell’iter d’inserimento lavorativo. Ciò allo scopo di evitare gli inaccettabili ritardi del passato.
*Agenti per l’emersione, la qualità e lo sviluppo locale della Calabria