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Ristorazione sanità, Siarc: «Sempre agito secondo le regole»

Dalla Siarc riceviamo e pubblichiamo: In riferimento all’articolo “Ristorazione Sanità, il blitz natalizio (fallito) della Siarc” apparso senza alcuna firma sulla Vostra testata in data 21/12/2016,…

Pubblicato il: 22/12/2016 – 13:07
Ristorazione sanità, Siarc: «Sempre agito secondo le regole»

Dalla Siarc riceviamo e pubblichiamo:

In riferimento all’articolo “Ristorazione Sanità, il blitz natalizio (fallito) della Siarc” apparso senza alcuna firma sulla Vostra testata in data 21/12/2016, la Siarc srl si riserva di puntualizzare quanto segue, con la speranza che quanto qui affermato possa trovare giusta risonanza sulle Vostre colonne per doveroso diritto di replica.
Evidentemente non si è apprezza il silenzio signorile mantenuto dalla Siarc in tutti questi anni agli attacchi finemente mirati.
Spiace leggere articoli sensazionalistici che poco o nulla hanno di reale e che certamente non rispettano il fair play richiesto dalle circostanze. La Siarc, che non ha alcun impero, ha concorso con altre aziende alla gara d’appalto regionale per il servizio di ristorazione per l’azienda ospedaliera Pugliese Ciaccio. Le alterne vicende giudiziarie evidentemente hanno indotto la società ad azionare gli strumenti giuridici tesi alla tutela dei propri legittimi interessi, strumenti per altro previsti dal nostro sistema giudiziario ed azionati nei termini consentiti. E’ pur vero che se il termine ha coinciso con le festività natalizie, non si può certo considerare un blitz, né si può dire che la richiesta cautelare sia andata a vuoto perché il Consiglio di Stato ha fissato l’udienza cautelare per la data del 19.01.2017 “ben potendo essere esaminate le questioni controverse nel corso della camera di consiglio collegiale, nel rispetto del contraddittorio”.
Informare cittadini e lettori è qualcosa che la Siarc non intende mettere in discussione, a patto che le informazioni vengano date in maniera veritiera e non fuorviante. In tal senso, preme sottolineare anche che il prezzo corrisposto dalla A.O. alla Siarc non è mai stato di 18,00 euro oltre iva e che già da un anno esso è allineato all’attuale media nazionale.
Appare quantomeno fantasioso, dunque, parlare di capitolati ad personam, tralasciando quello che sarebbe un giusto approfondimento alle grossolane irregolarità di varia natura riscontrabili nell’offerta di gara, irregolarità per le quali è ancora pendente un contenzioso amministrativo e che sono state e sono a fondamento dei motivi di ricorso.
Sembrano quanto meno inopportune, poi, le frequenti esternazioni su stampa da parte di politici locali, poi risultati quali dipendenti della società controllata da quella attualmente aggiudicataria dell’appalto.
La realtà dei fatti è una sola: la Siarc è la più longeva azienda di ristorazione collettiva della Calabria, opera sin dal 1979 ed ha dato e continua a dare lavoro ai cittadini sia nel territorio che fuori regione. Il tutto, da sempre, nel pieno rispetto delle regole.
Da ultimo, ma non meno importante, a proposito delle esternazioni della sigla sindacale Cgil, si fa presente che sarebbe opportuno che la stessa si preoccupasse maggiormente dei dipendenti che rischiano di perdere il posto di lavoro piuttosto che aprire procedure di stato di agitazione per un modesto ritardo nella corresponsione delle tredicesime mensilità.
Esternazioni che oltre che strumentali appaiono assolutamente anacronistiche se solo si consideri l’attuale situazione economica che interessa in particolare il nostro territorio.
Invero, ad oggi sono state assorbite solamente le 33 unità addette al trasporto e distribuzione pasti ma non quelle addette alla produzione malgrado nel progetto tecnico dell’Ati, attualmente aggiudicataria, fossero state offerte 100 unità.
Tutto ciò si intende sottolineare con fermezza, con la consapevolezza di essere nel giusto e di aver sempre operato nel rispetto delle leggi vigenti e dei valori che da sempre animano l’azienda.

 

Qualche chiarimento, per punti, alla replica della Siarc:
1. L’azienda dice che da un anno il prezzo è allineato all’attuale media nazionale: ha perfettamente ragione ma omette di dire che, nelle more della vicenda giudiziaria, l’Azienda ospedaliera gli ha imposto dal 1 gennaio 2016 di fatturare il prezzo che aveva offerto in gara , cioè 12 euro e quindi rimane in piedi il quesito: com’è che adesso fattura a 12 euro qualcosa che prima fatturava a 18 euro?
2. L’ultimo affidamento avuto dalla Siarc ha fatto maturare un costo per l’azienda di 18 euro grazie anche a alcuni adeguamenti dei prezzi previsti su base contrattuale in relazione agli aumenti Istat. A partire dagli ultimi mesi del 2014 e per effetto della legge sulla spendig review tale prezzo è stato portato a 17 ed è stato applicato sino al 31 dicembre 2015, quando poi è stato modificato in 12 euro recependo il prezzo fornito in gara dalla Siarc.
3. Sulla vicenda dell’assorbimento di personale: il verbale di accordo spiega come, in riferimento ai dipendenti oggetto di mancato passaggio, il tavolo che ha ratificato l’accordo ha evidenziato che non necessitavano o non erano presenti sull’appalto. C’erano dubbi, in sostanza, sull’elenco del personale fornito dalla Siarc. Per quanto riguarda il personale all’interno del centro di cottura, da dove si producono i pasti – sempre stando ai documenti –, la Ristorart ha dichiarato la non necessità in quanto già coperta in quelle qualifiche e in quelle mansioni.
4. A proposito di signorilità: ci si stupisce per gli interventi di qualche consigliere comunale, ma per anni si è sorvolato sulla presenza in consiglio regionale di politici legati all’azienda da rapporti molto stretti. Questione di stile, appunto.

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