La Cardiochirurgia, il Niguarda e quell'accordo misterioso
REGGIO CALABRIA Quella tra la Cardiochirurgia di Reggio Calabria e l’ospedale Niguarda di Milano è una convenzione misteriosa e dai costi indecifrabili. Il protocollo d’intesa, approvato dal direttor…

REGGIO CALABRIA Quella tra la Cardiochirurgia di Reggio Calabria e l’ospedale Niguarda di Milano è una convenzione misteriosa e dai costi indecifrabili. Il protocollo d’intesa, approvato dal direttore generale dei Riuniti lo scorso 19 luglio, a meno di quattro mesi dall’inaugurazione del Centro cuore, prevede l’affiancamento di medici dell’ospedale metropolitano meneghino per il supporto del personale nella fase di start up della Cardiochirurgia dello Stretto. In pratica, il Niguarda, presidio d’eccellenza italiano per il trattamento di tutte le cardiopatie e «in possesso del know-how» necessario, “presterà” i suoi specialisti ai Riuniti allo scopo di formare i medici del nuovo reparto, attraverso «metodi ritenuti efficienti, mirati e innovativi».
Fin qui tutto bene: un affiancamento di questo tipo è auspicabile e necessario, dal momento che la Cardiochirurgia reggina potrà avvalersi della grande esperienza maturata dai medici di uno degli ospedali più efficienti e moderni del Nord Italia. Il punto, però, è che di questa convenzione non si conoscono le implicazioni economiche. Insomma, nel Protocollo e nella delibera firmata da Frank Benedetto non esiste alcun impegno di spesa né alcuna previsione circa l’ammontare finale di una collaborazione che durerà un anno. È un dettaglio di non poco conto, soprattutto se si considera che i costi della convenzione peseranno esclusivamente sulle casse dell’ospedale reggino. Gli oneri derivanti dall’accordo, è scritto nella delibera del dg, «saranno interamente a carico dell’Azienda ospedaliera» e «saranno oggetto di successivi atti deliberativi». Dunque, nessun accantonamento o stima preventiva sull’entità economica dell’accordo: si saprà tutto dopo, magari a lavoro già avvenuto. Non il massimo della trasparenza. Gli unici dettagli che emergono dal Protocollo riguardano i compensi per l’attività giornaliera svolta da ogni dirigente medico (200 euro) e da ogni risorsa del comparto sanitario (100). Nell’accordo sono previsti inoltre rimborsi per il costo effettivo del personale sostenuto dal Niguarda nel «periodo di permanenza in situ» e per spese di viaggio, vitto e alloggio, con queste ultime due voci di spesa garantite integralmente dall’Ao dello Stretto.
LA CONVENZIONE I coordinatori delle nuove attività congiunte sono stati individuati in Angelo Rabotti per le competenze amministrative e in Pasquale Fratto per quelle sanitarie. Fratto ha vinto il concorso per direttore del Centro cuore di Reggio e in passato ha lavorato nella divisione di Cardiochirurgia del Niguarda.
I medici dell’ospedale milanese provvederanno alla formazione «on site» del personale della Cardiochirurgia e delle altre unità operative interessate alla fase di start up; al supporto relativo «all’erogazione delle attività»; alla formazione a titolo gratuito del personale direttamente nei reparti del Niguarda. «Le modalità di svolgimento e la durata dei percorsi formativi – è scritto ancora nella convenzione – saranno stabilite d’intesa tra le parti con piani di attuazione aggiornati periodicamente».
L’Azienda reggina si è tra l’altro impegnata a pagare le prestazioni rese «entro e non oltre 60 giorni dalla data di emissione della fattura» e a fornire copertura assicurativa a tutto il personale del Niguarda. La durata del protocollo è di un anno, rinnovabile.
Pietro Bellantoni
p.bellantoni@corrierecal.it