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Bando macchinari: gli errori e gli impuniti

Non voglio entrare nella polemica riguardante il famigerato click day del Bando macchinari, in quanto il bando a sportello è una prassi che è sempre esistita. Basta ricordare la presentazione delle d…

Pubblicato il: 24/01/2017 – 11:20
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Bando macchinari: gli errori e gli impuniti

Non voglio entrare nella polemica riguardante il famigerato click day del Bando macchinari, in quanto il bando a sportello è una prassi che è sempre esistita. Basta ricordare la presentazione delle domande attraverso posta e la consuetudine del corriere privato che effettuava la spedizione alle ore 00.00. Oggi la procedura è informatizzata e la rapidità della falange, unita ad altre diavolerie tecnologiche, ha la preminenza.
Ho letto in questi giorni sulla stampa della cosiddetta “posizione utile per ottenere i finanziamenti” che ritengo l’affermazione più errata che possa essere fatta. E spiego il perché.
L’art. 1 dell’Avviso precisa che “Scopo dell’intervento è di sostenere gli investimenti nelle imprese calabresi appartenenti alle aree di innovazione della S3 …”
Il successivo art. 5 prevede, al primo comma, che “Il presente Avviso prevede la concessione di aiuti esclusivamente per iniziative ricadenti nelle aree di innovazione della Smart Specialization Strategy (S3) della Regione Calabria, di cui alla DGR 294/2016 …”.
Cos’è la S3 – Smart Specialisation Strategy?
La Commissione europea ha richiesto l’adozione del concetto di specializzazione intelligente (Smart Specialisation) e lo sviluppo di una strategia per la sua realizzazione come condizione per lo sviluppo delle politiche di coesione delle regioni e degli stati membri, da finanziare con i Fondi Strutturali per il periodo 2014-2020. Il concetto di specializzazione intelligente è utile per dare coerenza ad alcuni requisiti di efficacia delle politiche strutturali attraverso la loro focalizzazione, anche tenendo conto dei risultati delle programmazioni precedenti e delle loro criticità mediante l’apprendimento dall’esperienza delle politiche (policy learning). Il ciclo di programmazione della Politica di coesione 2014-2020 prevede, come condizione ex-ante per l’utilizzo delle risorse comunitarie, che le autorità nazionali e/o regionali mettano a punto strategie di ricerca e innovazione per la “specializzazione intelligente”, al fine di consentire un utilizzo più efficiente dei fondi strutturali e un incremento delle sinergie tra le politiche comunitarie, nazionali e regionali. Le Regioni di tutti gli Stati membri sono chiamate a redigere un documento che delinei, a partire dalle risorse e dalle capacità di cui dispongono, la propria Smart Specialisation Strategy, identificando i vantaggi competitivi e le specializzazioni tecnologiche più coerenti con il loro potenziale di innovazione e specificando gli investimenti pubblici e privati necessari a supporto della strategia.
La strategia di specializzazione intelligente della Regione Calabria individua gli ambiti su cui concentrare l’azione delle politiche regionali di innovazione, e per ciascuno di essi individua le traiettorie tecnologiche, i drivers innovativi, i fattori di cambiamento da perseguire. La S3 Calabrese individua 8 priorità che sono sinteticamente indicate nell’Allegato A del bando Macchinari.
Sempre l’art. 5, al comma 2, dispone che: “Ai fini della verifica dell’appartenenza alle suddette aree di innovazione, i proponenti dovranno svolgere attività economica afferente ai codici “Ateco 2007” ammissibili individuati per ciascuna area di innovazione ai sensi del presente Avviso. I settori di attività ammessi al contributo regionale sono indicati nell’Allegato A al presente Avviso. Al fine di verificare l’appartenenza dell’impresa richiedente ad uno dei codici “Ateco 2007″ ammissibili, si farà riferimento esclusivamente al codice primario della unità produttiva in cui si realizza l’intervento, rilevato dal certificato di iscrizione al registro delle imprese presso la Cciaa per le imprese e dalla dichiarazione di inizio attività ai fini Iva per i professionisti”
Pertanto deve esistere una coerenza tra la proposta progettuale con le Smart Specialization Strategy con le aree e traiettorie della S3 in base al settore operativo dell’azienda proponente.
Non basta la sola ammissibilità del codice Ateco 2007, occorre che il progetto sia coerente con le famigerate “traiettorie della S3”.
Come evidenziavo prima le “traiettorie S3” sono descritte in forma troppo sintetica e lasciano dubbi ad interpretazioni. Maggiori dettagli sono descritti Dgr 294/2016 un volume di 226 pagine dove viene indicata la Strategia per la Specializzazione Intelligente (S3) della Regione Calabria. Basterebbe leggere quest’ultimo documento per cercare di capire, ripeto cercare di capire, quali iniziative sono ammissibili e quali non ammissibili, a prescindere dal codice Ateco 2007.
Indicazioni sulla citata coerenza, a parte quelle descritte nei citati articoli del bando, poche, anzi troppo poche, qualche traccia si riscontra sulle Faq. Bastava dare una informazione capillare sui reali contenuti del bando, incontrare imprese e professionisti chiarendo le coerenze della S3 e tante polemiche sarebbero state inutili.
È mancata un’adeguata e corretta informazione sulla programmazione regionale, infatti bastava chiarire meglio i ristretti limiti del bando e tante polemiche sterili sarebbero state dissipate. A ciò va aggiunto anche il ruolo dei consulenti o pseudo consulenti che invece di filtrare le domande con progetti coerenti con la S3, hanno stimolato l’invio di progetti certamente non ammissibili in partenza.
Per questo ritengo che l’impresa con protocollo 700 o 800 o 1.000 abbia la stessa chance dell’azienda con protocollo 80. La posizione utile per ottenere i finanziamenti non è il solo numero di protocollo ma la coerenza del progetto la Smart specialization strategy con le aree e traiettorie della S3. Quanti i progetti presentati sono coerenti con le traiettorie S3?
Il bando è stato interpretato come un bando il cui accesso è destinato a quasi il 90% delle imprese, reso appetibile dal contributo c/capitale, volgarmente “a fondo perduto” del 70% (a proposito non si vedeva un contributo così elevato neanche ai tempi della 64 o della 488).
Bastava lasciare lavorare la Commissione di Valutazione per la verifica di ammissibilità e la valutazione delle domande di agevolazione secondo l’ordine cronologico di presentazione, per determinare l’ammissibilità o meno del proprio progetto.
Purtroppo, è un bando i cui progetti non sono adattabili per tutte le tipologie d’imprese.
Le polemiche di questi giorni e il silenzio dell’assessorato preposto e dei suoi dirigenti (a proposito è dal 12 gennaio che non vi è alcun comunicato stampa sulla vicenda, anzi un comunicato che posticipa altri bandi per le imprese), mortificano il lavoro di chi ha predisposto pratiche di finanziamento con professionalità, indirizzando anche imprese a desistere dalla presentazione per la mancata coerenza con lo scopo principale del bando.
Normalmente nel privato chi sbaglia paga, nella pubblica amministrazione vige esattamente il contrario, anzi nessuno si meraviglia più che chi ha sbagliato sarà poi premiato da una politica incapace di contornarsi di vere e etiche professionalità.

*dottore commercialista

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