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Ospedale di Reggio, il caso dell'ambulatorio chiuso finisce in Procura

REGGIO CALABRIA Il caso dell’ambulatorio inaugurato e mai aperto diventa materia per la Procura di Reggio Calabria. Si tratta del presidio odontoiatrico dedicato ai pazienti emofilici e coagulopatici…

Pubblicato il: 24/01/2017 – 16:33
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Ospedale di Reggio, il caso dell'ambulatorio chiuso finisce in Procura

REGGIO CALABRIA Il caso dell’ambulatorio inaugurato e mai aperto diventa materia per la Procura di Reggio Calabria. Si tratta del presidio odontoiatrico dedicato ai pazienti emofilici e coagulopatici, il cui taglio del nastro è avvenuto l’8 giugno scorso. Ma da allora l’ambulatorio è rimasto chiuso (l’avevamo raccontato qui). Adesso è l’Anaao-Assomed, per mezzo del segretario aziendale Gianluigi Scaffidi, a scendere in campo e a “interessare”, tra gli altri, la Procura di Reggio, il governatore Oliverio, il commissario straordinario dell’Asp e il direttore generale dell’ospedale, Frank Benedetto, che aveva partecipato all’inaugurazione del nuovo centro. «Avendo già preso atto – scrive Scaffidi –, con lo stupore della gente normale, che solo in questa Azienda esiste una incompatibilità tra il significato delle parole “inaugurazione” e “inizio attività”, evidenzio come tale servizio sia ancora chiuso a distanza di oltre sette mesi dalla sua inaugurazione».
Scaffidi ricorda inoltre come in un articolo di stampa del giugno scorso «si indicava la responsabile dell’ambulatorio in oggetto, con foto annessa, nella persona della dott.ssa Alessandra Albanese, casualmente sorella della sua attuale collaboratrice direttore sanitario aziendale». Un’altra dichiarazione dello stesso Benedetto, ricorda ancora il rappresentante Anaao-Assomed, riconduceva a «esclusiva responsabilità dell’Asp di Reggio Calabria il ritardo nell’apertura della struttura in oggetto». Nel mentre, prosegue Scaffidi, «l’Azienda ospedaliera aveva già individuato, con il solito metodo di Re Artù (scomparso da tempo con la sua metodologia di nomina non ripresa, peraltro, da alcuna legge italiana) la responsabile dell’ambulatorio nella già menzionata sorella del direttore sanitario aziendale, risulta che l’Asp di Reggio Calabria abbia pubblicato, in data 2 dicembre 2016, un bando riservato a specialisti ambulatoriali interni per selezionarne uno con competenze specifiche per gestire l’ambulatorio in oggetto».
Il segretario aziendale aggiunge: «Delle due l’una: o nell’Azienda esistono aruspici in grado di indovinare, con ben sette mesi di anticipo il nominativo del vincitore di un bando o l’Azienda ha commesso un falso indicando un nominativo non scaturente da procedure di legge nella fattispecie non derogabili». Nel caso in cui nell’ospedale esistessero «siffatti aruspici», Scaffidi chiede a Benedetto di metterli a disposizione dei dipendenti per giocare settimanalmente la schedina del Totocalcio».

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