Controlli sull'acqua a Cosenza, continuano i prelievi
COSENZA Proseguono senza sosta le attività, coordinate dalla Procura, di verifica e controlli sul problema acqua a Cosenza. Sono stati eseguiti ulteriori sopralluoghi nei serbatoi che riforniscono la…

COSENZA Proseguono senza sosta le attività, coordinate dalla Procura, di verifica e controlli sul problema acqua a Cosenza. Sono stati eseguiti ulteriori sopralluoghi nei serbatoi che riforniscono la città dei Bruzi. E questa volta anche con il supporto del personale Spisal (Servizio prevenzione igiene e sicurezza negli ambienti di lavoro) dell’Asp, nonostante i primi risultati positivi. Infatti, secondo gli accertamenti dei tecnici dell’Arpacal, l’acqua presente nelle strutture passate al setaccio presenta valori nella norma.
Tutti i risultati depositati – fino ad ora – sono stati negativi tranne che che in due casi nei quali è stato accertato un livello di coliformi di poco superiore alla norma. In particolare nelle zone che sono servite dall’acquedotto del Merone e dall’adduttore di Timpafusa. In questi casi i problemi sarebbero risolvibili, secondo i tecnici dell’Arpacal, perché riguardano il trattamento dell’acqua e quindi le condizioni igieniche della struttura.
I carabinieri – su disposizione della Procura di Cosenza – comunque continuano a passare al setaccio i serbatoi, dopo aver già “visionato” la sede della Sorical, l’ufficio tecnico del Comune. Lo scopo è stato quello di acquisire documentazione contrattuale e compiere campionamenti sulla salubrità dell’acqua.
L’attività di indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Cosenza e seguita personalmente dal procuratore Mario Spagnuolo e dall’aggiunto Marisa Manzini, sta proseguendo e scaturisce dalla perdurante crisi idrica che affligge la città di Cosenza. Le indagini presero il via da una serie di esposti arrivati in Procura in cui si evidenziavano delle disfunzioni nella distribuzione dell’acqua e in cui si segnalavano alcune anomalie. Per questo motivo il procuratore Spagnuolo e l’aggiunto Manzini incaricarono i carabinieri del Gruppo forestale di passare al setaccio alcuni pozzetti “incriminati”. Nello specifico, i finanzieri hanno controllato il livello di potabilità dell’acqua. L’obiettivo è stato quello di verificare le modalità di erogazione dell’acqua e le cause delle interruzioni. I principali accertamenti sono stati eseguiti nel serbatoio Merone e in quello di via De Rada. In alcuni punti in cui hanno fatto i prelievi i carabinieri hanno evidenziato le strumentazioni in condizioni di carente igiene. Anche se l’acqua è salubre le indagini continuano.
Mirella Molinaro
m.molinaro@corrierecal.it