Skip to main content

Ultimo aggiornamento alle 23:30
Corriere della Calabria - Home

I nostri canali


Si legge in: 2 minuti
Cambia colore:
 

Condannato il truffatore di fidanzate

LAMEZIA TERME Corteggiata per mesi, convinta che l’uomo che diceva di volerla sposare fosse un poliziotto, con tanto di pistola e distintivo. In realtà, ingannata da un truffatore che si era presenta…

Pubblicato il: 15/03/2017 – 19:28
00:00
00:00
Ascolta la versione audio dell'articolo
Condannato il truffatore di fidanzate

LAMEZIA TERME Corteggiata per mesi, convinta che l’uomo che diceva di volerla sposare fosse un poliziotto, con tanto di pistola e distintivo. In realtà, ingannata da un truffatore che si era presentato con un nome falso e, con modi fini, gentili e garbati, era entrato nelle grazie di una ragazza di Lamezia Terme e della sua famiglia. Il tribunale di Lamezia Terme, in composizione monocratica, mercoledì ha condannato per truffa a otto mesi di reclusione Natalino Biondino, per avere sottratto denaro alla sua “fidanzata” e alla famiglia. La vittima, assistita dall’avvocato Giancarlo Nicotera, ha riferito che Biondino si era presentato a lei come tale Giuliano Palmieri e, dopo averne acquisito la piena fiducia, per quasi un anno si era fatto consegnare ogni mese dalla ragazza 500 euro riferendo che li avrebbe messi da parte per le future nozze. Inoltre, con la scusa di regalarle un’autovettura nuova, aveva venduto l’automobile della vittima percependone e trattenendone il ricavato, senza poi comprare alcunché.
Sempre dal racconto della giovane donna sono emersi altri particolari, oggetto di ulteriori procedimenti, e cioè che lo stesso Natalino aveva convinto l’anziana madre di lei ad accendere ed accollarsi due finanziamenti, per oltre trentamila euro, al fine di poter comperare una casa dove andare a vivere assieme alla figlia. Casa ovviamente mai acquistata. L’unica realtà rimasta sono stati i debiti che l’anziana madre, con un reddito esiguo, sarà costretta pagare – con rate mensili di oltre 300 euro – fino al 2021.
A tradire il finto poliziotto, in arte Giuliano Palmieri, è stata una svista dello stesso truffatore che un giorno ha dimenticato il portafogli a casa della ragazza. È stato così che lei ha scoperto che l’uomo che diceva di volerla sposare era un’altra persona con diverse generalità e non era affatto un poliziotto. Una volta scoperto Biondino si è dato alla macchia, facendo perdere le sue tracce anche nel suo paese d’origine, Pizzo Calabro.
Il sostituto procuratore Gisella Orlando in sede di requisitoria ha chiesto una condanna a otto mesi di reclusione. Richiesta accolta dal giudice Annalisa Martire. «Un comportamento e un disegno criminoso particolarmente subdoli da parte dell’imputato che, prendendosi gioco dei sentimenti e della buona fede della vittima, l’aveva truffata nella maniera più biasimevole», ha commentato l’avvocato Nicotera dopo la sentenza.

Alessia Truzzolillo

a.truzzolillo@corrierecal.it

Argomenti
Categorie collegate

x

x