Minacce alla scuola di musica, a giudizio i presunti autori
REGGIO CALABRIA Dovranno affrontare il processo Emanuele e Francesco Quattrone, accusati di minacce e tentata estorsione, aggravate dalle modalità mafiose, nei confronti dei docenti e proprietari del…

REGGIO CALABRIA Dovranno affrontare il processo Emanuele e Francesco Quattrone, accusati di minacce e tentata estorsione, aggravate dalle modalità mafiose, nei confronti dei docenti e proprietari dell’Accademia di Musica “Pentakaris” di Reggio Calabria. Per il pm Sara Amerio, i Quattrone sono responsabili della vera e propria persecuzione subita dai coniugi Martino Parisi e Serenella Corrado, che per sei anni hanno subito una liturgia di minacce, sempre più inquietanti.
Teste di capretto infilzate sul cancello, persone armate con passamontagna che bussavano alla portafinestra con il calcio dei mitra proprio mentre la famiglia era a tavola, bombole del gas lasciate davanti all’uscio di casa, lettere, sms, messaggi Facebook che promettevano morte.
Motivo? Un presunto debito da 230mila per il completamento dei lavori alla scuola di musica, già abbondantemente saldati con 443mila euro.
Una vera e propria tangente – secondo coniugi e magistrati – cui i due docenti hanno detto no, denunciando regolarmente le piccole e grandi minacce ricevute negli anni. E a cui i vicini hanno assistito in silenzio. Parisi e Corrado hanno invece deciso di denunciare, facendo nomi e cognomi e descrivendo in dettaglio le minacce ricevute. Tutti episodi che oggi hanno portato i due Quattrone a giudizio.
Il gup si è conformato alle richieste della pubblica accusa, rinviando l’inizio del processo con rito ordinario al prossimo 17 maggio, quando a giudicare i Quattrone sarà il tribunale.
Alessia Candito
a.candito@corrierecal.it