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Addio a Ernesto Corigliano, illustre cosentino della Prima Repubblica

Si è spento a Cosenza l’avvocato Ernesto Corigliano. I funerali si terranno domani, alle 15.30, nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù di Cosenza. Quella data, il 1914, vicino la dicitura Cosen…

Pubblicato il: 29/03/2017 – 10:33
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Addio a Ernesto Corigliano, illustre cosentino della Prima Repubblica

Si è spento a Cosenza l’avvocato Ernesto Corigliano. I funerali si terranno domani, alle 15.30, nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù di Cosenza.

Quella data, il 1914, vicino la dicitura Cosenza Calcio, l’aveva vergata lui per la prima volta, dopo ricerche nella preistoria della pedata bruzia, quando da Roma, dalla “Federazione”, gli avevano chiesto un modulo da compilare. E con la mano sapiente, lo sguardo fiero e sornione, Ernesto Corigliano aveva scritto la storia ed inviato quei dati sulla sua squadra del cuore. Sebbene, molti anni dopo, ad un cronista imberbe confessò: «Sbagliammo, col senno del poi sbagliammo, perché una squadra Cosenza l’aveva già da qualche anno».
Un illustre cosentino della “Prima Repubblica” con la passione e l’umiltà del tifoso comune nonostante quasi un secolo di vita abbia posseduto tanti tratti fuorché l’ordinarietà. Legale di successo, legami familiari con importanti casate cittadine, esponente di una società civile che voleva rendersi protagonista e partecipare fattivamente alle sorti dell’Atene di Calabria. Una personalità poliedrica la sua, condita di charme, che prestò il proprio ingegno non solo alla professione ma alla politica ed al calcio, all’editoria, convinto com’era che la sua città e la sua terra non fossero solo provincia polverosa ai margini dei grandi circuiti ma centri di pulsanti di vita e cultura.
Esponente politico nell’orbita della Balena Bianca, ricoprì incarichi di spessore che, passando da Palazzo dei Bruzi, lo portarono fino in giunta regionale dove da assessore, con un’operazione di marketing senza precedenti, trascinò un concorso come Miss Italia in Calabria, a Diamante, negli anni della dolce vita felliniana. Passione, quella politica, trasmessa, fra l’altro, alla figlia Maria Francesca, già autorevole assessore comunale e provinciale di Cosenza, prima dei non eletti nell’ultima tornata elettorale alla Regione nella lista “Oliverio Presidente”. Dell’amore verso i colori rossoblu si è già accennato, surrogato da una presenza costante sugli spalti, ma lo spasmodico interesse verso il calcio tutto lo aveva portato a ricoprire innumerevoli e prestigiosi incarichi in seno alla Figc e a divenire, udite udite, il primo presidente dell’“Associazione italiana allenatori calcio” di cui ne fu promotore nel 1966.
Appassionato di giornalismo anche e di letture – dalle più impegnate al vernacolo di Ciardullo e della sua celebre creatura letteraria Jugale – aveva dato vita ad “Iniziativa”: uno dei più longevi periodici calabresi di cultura e politica che provvedeva a distribuire ai quattro angoli della regione con metodicità ed entusiasmo. Le spoglie mortali troveranno conforto religioso il 30 marzo, alle 15.30, nella chiesa di Santa Teresa del Bambin Gesù di Cosenza. Sit tibi terra levis

Edoardo Trimboli
redazione@corrierecal.it

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