«Lorenzin fa la “Bella addormentata” 2.0»
«L’incontenibile onorevole Beatrice Lorenzin, in versione “Bella addormentata” 2.0, scopre solo oggi che i commissariamenti in Sanità (peraltro in odore di illegittimità, come postulato da insigni gi…

«L’incontenibile onorevole Beatrice Lorenzin, in versione “Bella addormentata” 2.0, scopre solo oggi che i commissariamenti in Sanità (peraltro in odore di illegittimità, come postulato da insigni giuristi) si sono rivelati inutili, anzi dannosi. Non hanno migliorato (anzi, nel caso Campania, peggiorato) i punteggi Lea (livelli essenziali di assistenza, nuda) rispetto alla precedente gestione “politica”, dando una sistemata solo ai conti economici». La segreteria regionale dell’Anaao-Assomed, associazione di medici e dirigenti della sanità, interviene a stretto giro di boa dopo le dichiarazioni rese dal ministro della Salute Beatrice Lorenzin la quale, in un intervista all’Ansa, ha affermato che in cinque regioni non si raggiunge la «soglia minima» delle cure garantite ai cittadini dal Servizio sanitario, ovvero dei Livelli essenziali di assistenza. Tra queste regioni vi è anche la Calabria che, secondo il ministro ha «migliorato i conti ma non il livello delle cure», attestandosi al penultimo posto della graduatoria delle peggiori che vede la Campania come fanalino di coda.
«IMMERITATE PREBENDE PER I COMMISSARI» «In parole povere – afferma l’Anaao regionale –, sarebbe bastato nominare (absit iniuria verbis!) un “semplice” funzionario della Ragioneria Generale dello Stato, per ottenere gli stessi risultati. E Calabria e Campania avrebbero risparmiato, per migliori cause, diversi milioni di euro, visto che circa 400mila euro all’anno li stanno complessivamente spendendo da anni per pagare, a commissari e sub commissari, laute e, a questo punto, immeritate e immotivate prebende, che peraltro, a volte si sommano, in spregio forse a leggi vigenti e comunque al bon ton istituzionale, a quelle di revisore dei conti Agenas (dottor Urbani) o pensionistici, come nel caso del commissario Scura, che, a 73 anni suonati, è l’unico cittadino italiano (nemmeno i magistrati della Suprema Corte di Cassazione hanno tale privilegio) a percepire, a tale età, emolumenti pubblici (anche se lui ama definirli rimborsi), e per di più in aggiunta al trattamento di quiescenza maturato».
LE CONTRADDIZIONI DEL MINISTRO «Chi, ove sia possibile, pagherà il conto politico, ma soprattutto umano, di questa scelta scellerata (nel metodo, nelle persone selezionate, in entrambi) che ha avuto drammatiche ripercussioni sulla qualità e sicurezza delle cure di milioni di Italiani e che ha minato la serenità con cui gli operatori sanitari, stremati dal blocco del turnover, e umiliati dal congelamento ormai decennale dei contratti, hanno comunque assicurato una risposta ai bisogni di salute degli utenti,24 ore al giorno, e 365 giorni all’anno?», si chiedono dall’Anaao.
«Ma quello che offende l’intelligenza dei calabresi (e non solo!) – prosegue la nota –sono le palesi e provocatorie contraddizioni del Lorenzin-pensiero:
1) Ma non si era opposta proprio la Ministra all’emendamento (cosiddetto “salva De Luca”) sul ripristino della funzione governatori/commissari? Ha già cambiato idea?
2) Ma sa (e come potrebbe non sapere) che il suo fidato dottor Urbani è stato per cinque anni coautore e correo (in qualità di sub commissario) di questa debacle di performance e risultati? E che nonostante tale poco invidiabile curriculum, proprio lei lo ha promosso direttore generale della Programmazione del ministero della Salute, peraltro, in probabile conflitto di interessi, nella duplice veste di controllore/controllato dei Piani di rientro, nonostante la rabberciata risposta del sottosegretario Faraone a specifica interrogazione parlamentare della capogruppo M5S alla competente commissione della Camera dei deputati?
3) La proposta di ridare la governance sanitaria ai Presidenti di Regione commissariando le singole Aziende dissestate, appare tanto balzana quanto confusa».
MANO LIBERA AI GOVERNATORI La legge delega sui DDGG, (ri)approvata giorni fa in Consiglio dei ministri, dopo che al primo tentativo, per un grave errore politico-giuridico della ministra Madia, non aveva superato il vaglio di legittimità della Corte Costituzionale, è stata profondamente rivisitata: i governatori hanno di fatto riottenuto ampia discrezionalità nel “pescare” i DDGG dall’istituendo Albo Nazionale, che, nella migliore delle ipotesi, vedrà la luce ad autunno inoltrato: e nel frattempo?».
CALABRIA A MACCHIA DI LEOPARDO «Ed è bislacca – secondo l’Anaao – l’idea che in una Regione inadempiente per punteggio Lea, con Aziende sempre più ipertrofizzate da accorpamenti (quando non monoregione, vedi Molise, Marche, Sardegna, in prospettiva Calabria) ci siano isole felici di buona gestione ed altre “canaglia” a macchia di leopardo; mentre resta un mistero come possa la Lorenzin esautorare vertici dirigenziali dalla stessa non nominati né contrattualizzati, né verificati durante ed al termine dell’incarico».
SOLUZIONI, NON CAMPAGNA ELETTORALE «La Ministra – conclude la nota – non inizi a fare campagna elettorale, mutando, come il tempo a primavera, idee e posizioni per raccattare improbabili consensi”pro domo” Area Popolare, e pensi piuttosto a promuovere le più idonee iniziative, meglio previa consultazione con gli addetti ai lavori impegnati in trincea, non quelli delle ovattate stanze dei palazzi romani, per dare ai Calabresi gli standard dignitosi di assistenza finora rimasti un denegato, inesigibile diritto».
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it