Il “miracolo” dell’acqua a Tiriolo
Non ha nulla a che vedere con le apparizioni mistiche il “miracolo” accaduto a Tiriolo negli ultimi mesi. Esso riguarda un problema attinente alle cose terrene, ma vitale per i cittadini: l’acqua che…

Non ha nulla a che vedere con le apparizioni mistiche il “miracolo” accaduto a Tiriolo negli ultimi mesi.
Esso riguarda un problema attinente alle cose terrene, ma vitale per i cittadini: l’acqua che scorre dai rubinetti delle nostre case.
Cosa è, dunque, accaduto per gridare al “miracolo”? Per comprenderlo, occorre fare un passo indietro. Precisamente al periodo delle festività natalizie a cavallo degli anni 2015/2016 e ai cruciali mesi successivi (quelli, ricordiamolo, che hanno preceduto le elezioni amministrative).
In quel lungo lasso di tempo, uno stillicidio di disservizi ha interessato l’acquedotto del “Posino”, gestito dalla Sorical spa (oggi in liquidazione): perdite dovute ai furti d’acqua, “razionalizzazione” della stessa e, soprattutto, molteplici rotture della condotta (anche due o tre nella stessa giornata), soprattutto nel tratto compreso tra i comuni di Gimigliano e Tiriolo e, in minor misura, in Sila.
La mancanza d’acqua, anche per più giorni, ha determinato esasperazione tra i cittadini. Alle giuste rimostranze, si sono aggiunti gli insulti degli “odiatori” del web, quelli che Umberto Eco ha, con grande efficacia, definito: «imbecilli che prima parlavano solo al bar dopo un bicchiere di vino, senza danno per la collettività».
Di fronte al persistere delle disfunzioni nella distribuzione dell’acqua e per cercare di capire cosa stava accadendo ormai da mesi, gli amministratori dei comuni di Tiriolo, Settingiano, Amato, Miglierina, serviti dalla stessa condotta idrica, nel mese di maggio del 2016 si sono incontrati con Luigi Incarnato, commissario straordinario della Sorical, in un’assemblea pubblica con i cittadini nella Casa della Cultura. In tale occasione il sindaco pro-tempore di Tiriolo, Giuseppe Lucente, ha esplicitamente affermato che quelle continue rotture non erano normali e ha adombrato il sospetto che dietro ci fosse l’intervento di qualche “manina” anonima.
Incarnato ha escluso tale eventualità, affermando, comunque, che se fosse emersa una qualche responsabilità da parte di dipendenti della Sorical, avrebbe provveduto senza indugio al licenziamento.
Dopo l’incontro e l’impegno del commissario Incarnato, ecco materializzarsi il “miracolo”: da allora le rotture dell’acquedotto del “Posino”, sempre nelle stesse zone, come d’incanto sono cessate; il caos idrico che per mesi ha sconvolto la vita dei cittadini è stato superato.
Eppure stiamo parlando della stessa condotta “colabrodo”, descritta dagli addetti ai lavori come fatiscente e bisognevole, per lunghi tratti, di sostituzione.
Ma di fronte ai “miracoli” nulla può l’inclemenza del tempo. Ecco allora che l’acquedotto del “Posino” ha superato indenne le 24 ore di pioggia abbondante delle scorse settimane che ha sconvolto la Calabria, provocando frane e smottamenti con rotture, di qua e di là, di condotte idriche (finanche la città capoluogo di regione ha patito per giorni la mancanza d’acqua).
Come cittadini di Tiriolo, siamo, dunque, grati al cielo per averci preservato da ulteriori disagi.
A beneficiare del “miracolo” non è stata, invece, l’amministrazione comunale guidata dal Sindaco Lucente, uscita sconfitta alle elezioni amministrative del 5 giugno 2016, giusto pochi giorni dopo la fine dell’emergenza idrica.
Ma questa è un’altra storia.