Sviluppo, per la Calabria non c’è niente
Gentile direttore, scrivo perché sono, da sempre, un Suo assiduo lettore e oggi ancora di più condividendo l’intera impostazione del Corriere della Calabria. Un giornale che è fra i pochissimi strume…
Gentile direttore,
scrivo perché sono, da sempre, un Suo assiduo lettore e oggi ancora di più condividendo l’intera impostazione del Corriere della Calabria. Un giornale che è fra i pochissimi strumenti di comunicazione che, in Calabria, esercita la propria funzione di divulgare le notizie in modo approfondito e soprattutto svincolate da qualsiasi necessità di accontentare questo o quel “padrone di turno”.
Questo modo di essere e di praticarlo, personalmente ho cercato di utilizzarlo nella mia lunga attività (a vari livelli) all’interno della Cgil.
Potrei parlare di tanti argomenti che, seppur da postazioni diverse, ci hanno visto condividere posizioni troppe volte rimaste inascoltate. Voglio invece parlare di una di una delle mie attività più importanti anche per il mio essere stato dipendente dell’Anas, molto particolare, rispetto alle problematiche complessive delle infrastrutture.
Senza andare a ritroso, voglio farle i complimenti per il pezzo riguardante la cabina di regia sulle infrastrutture, nel confronto tra Regione Calabria e sindacati.
Pur essendo, un semplice iscritto, ho cercato di indicare alla mia organizzazione il senso d’inutilità, come un rito stanco e senza costrutto, con una sensazione che non è solo esterna, di un nuovo fallimento della politica meridionale da parte del governo nazionale cui si accoda la nostra Regione.
La sua analisi è diretta e precisa, io in quest’occasione mi voglio permettere di aggiungere come, rispetto a quanto sancito nell’allegato al Def 2017 sulle Infrastrutture che, è traguardato anche come programmazione fino al 2030, ben poche opere sono presenti per la Calabria.
Niente per le strade, non si parla dell’effettivo completamento della Salerno-Reggio Calabria, scompare, rispetto al Def del 2015 completamente la Ss 106, con buona pace per i proclami del governatore, non si parla di ferrovie (risorse) né per l’Alta Velocità né tanto meno per l’Alta Capacità e potrei continuare a lungo, nello stesso tempo ci sono autorevoli nostri rappresentanti che strombazzano ai quattro venti la famosa ciclovia della Magna Grecia. (Per carità sicuramente positiva e il resto…).
Nei fatti concreti c’è un groviglio di pseudo iniziative finanziarie legate ai fondi Ue e ai vari Pacchi per il sud, svincolate da concrete iniziative progettuali da poter trasformare in cantieri. Tutto questo contemporaneamente la nostra Regione, basta leggere i dati sull’occupazione, diventa sempre di più una terra di vecchi dove i giovani che restano, hanno perso anche la speranza; e che non vengano a dirci che la colpa è solo della ’ndrangheta.
Vorrei sperare che accanto alla mia flebile voce, si possa aprire verso un coinvolgimento dell’intera società sana calabrese, partendo dalle cose concrete e dalla necessaria autocritica, partendo da Noi stessi.
Spero vorrà pubblicare questo scritto che vuole essere un primo punto di carattere generale cui, eventualmente seguiranno specifiche argomentazioni di merito e soprattutto di proposte da poter discutere nel modo più largo di partecipazione.
Anticipatamente ringrazio, porgo cordiali saluti con la speranza di poter proseguire questo mio Sogno di tentare di rendere consapevoli i calabresi rispetto a quanto “loro” è dovuto.
*ex segretario regionale Calabria Filt-Cgil