Rigopiano, «una morte lunga e atroce» per Tobia Foresta

COSENZA Sono stati depositati gli esiti dell’esame autoptico effettuato sulla salma di Tobia Foresta, il calabrese deceduto nell’hotel Rigopiano di Farindola a seguito della violentissima valanga del 18 gennaio scorso.  I consulenti Ildo Polidoro, Luigi Miccolis e Valerio Baldassarre, nominati dai pubblici  ministeri Cristina Tedeschini ed Andrea Papalia, nonché dal legale dei familiari di Tobia Foresta, l’avvocato del foro di Cosenza Antonio Vanadia, sono arrivati alla conclusione che la morte è attribuibile a insufficienza d’organo multisistemica, conseguente a trauma cranio encefalico e toracico chiuso, con lesione degli organi interni, oltre a lesione vertebro-midollare lombare, con perdita della omeostasi cardiocircolatoria e respiratoria e conseguenti shock neurogeno e ipossia. La morte del cosentino è intervenuta in un lasso di tempo non inferiore ai 60 minuti rispetto all’evento traumatico descritto in atti. Il mezzo che ha determinato la morte di Foresta è rappresentato dal violento trauma contusivo e da schiacciamento ad opera delle macerie provocate dal crollo dell’hotel Rigopiano. Le conclusioni cui sono pervenuti gli specialisti medico-legali attestano che Tobia Foresta non morì sul colpo, «ma subì una morte lente e atroce». 

mi.mo