«La Panda e l’alternativa reggina alla soluzione Polonia»
Sergio Marchionne, Ceo di Fca Spa, ha di recente reso noto l’intendimento aziendale di trasferire entro il 2019 le linee di produzione dell’autovettura “Panda” dallo stabilimento di Pomigliano a un s…

Sergio Marchionne, Ceo di Fca Spa, ha di recente reso noto l’intendimento aziendale di trasferire entro il 2019 le linee di produzione dell’autovettura “Panda” dallo stabilimento di Pomigliano a un sito produttivo in Polonia; destinando, in compensazione, in Campania la produzione di vetture con più elevati contenuti tecnologici.
Su questa autonoma decisione di Fca Spa, il Pri nazionale ha inviato al ministro Calenda una lettera per sottolineare come dalla decisione del dr. Marchionne potrebbe scaturire un’opportunità per il Paese, rispetto a due questioni estremamente critiche e problematiche del “Sistema Italia”, e cioè: la grande difficoltà dell’Italia, e del Sud in particolare, ad attivare e attrarre investimenti produttivi; la drammatica crisi economica, occupazionale, e sociale del Mezzogiorno. Indicando nel contempo che senza un’accelerazione consistente degli investimenti, la situazione dell’Italia sarebbe inesorabilmente condannata a una continua regressione.
In questo contesto si inserisce una riflessione ulteriormente sviluppata, e ora espletata con questa lettera, che pone l’accento sulla situazione economica dell’Area Metropolitana Reggina; e sulla opportunità di poter trarre efficaci benefici dalla decisione di Marchionne. La provincia di Reggio Calabria, come noto, continua ad attraversare una fase di seria e preoccupante crisi economica, efficacemente sintetizzabile da quattro parametri statistico – economici:
• alla fine del periodo 2010-2015 la popolazione residente nell’ipotizzata area metropolitana si era ridotta di oltre 11.000 unità, di cui 3.500 nella sola città di Reggio Calabria;
• la dinamica del valore aggiunto totale della provincia ha registrato sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili (anno 2015) una consistente flessione pari a -1,4%, valore doppio del corrispondente parametro nazionale (-0,7%);
• il valore degli occupati sul totale dei residenti risulta pari al 27,3%, inferiore di circa 10 punti rispetto al dato nazionale. Conseguentemente il tasso di disoccupazione è alquanto maggiore rispetto al dato del Paese;
• il valore aggiunto pro capite è pari a 14,9, e colloca questa provincia al 94o posto della graduatoria delle province italiane, ed è la terza tra le tre province storiche calabresi. Inoltre il dato relativo a Reggio Calabria è inferiore di circa 10 punti sulla media del Mezzogiorno, e di circa 30 punti su quella nazionale.
Da ciò l’urgente necessità, per cercare di contenere i fenomeni negativi prima evidenziati, di poter attivare consistenti investimenti con le caratteristiche di consentire significative incidenze sullo sviluppo complessivo, e occupazionale in particolare, del territorio. Nel contempo si può riscontrare l’opportunità di disporre di uno stabilimento produttivo importante e attualmente inutilizzato, quale è quello delle ex Officine Grandi Riparazioni di Saline Ionica, che ben si potrebbe prestare ad accogliere le linee di produzione della “Panda”. Inoltre non va sottaciuta la possibilità di poter utilizzare il porto marino di Gioia Tauro, nonché l’ampliamento e l’ammodernamento dell’autostrada Sa-Rc. In linea teorica quindi potrebbero sussistere, forse anche in modo ottimale, le condizioni di insediamento, di logistica e di infrastrutture per prospettare a Fca Spa l’alternativa reggina alla soluzione Polonia al momento definita. In questa prospettiva potrebbe efficacemente trovare idonea soluzione anche la complessa problematica relativa all’annosa questione dell’aeroporto “Tito Minniti”.
Se si pervenisse alla soluzione auspicata , ciò potrebbe consentire a tutta l’Area Metropolitana Reggina consistenti effetti positivi economici, occupazionali e sociali. Il valore aggiunto complessivo registrerebbe un significativo incremento; come pure il tasso occupazionale, dal momento che il nuovo insediamento produttivo potrebbe comportare un aumento di almeno 2000 unità lavorative, comprendendo sia i diretti che l’indotto. Ne beneficerebbe anche il dato relativo al valore aggiunto pro capite, che potrebbe registrare un consistente incremento. Si pone però un problema di significativa portata, e cioè come rendere competitiva la soluzione reggina, rispetto a quella al momento prospettata della Polonia. La soluzione al problema va ricercata attraverso la messa in campo di un accordo di programma che coinvolga Fca Spa, il governo nazionale, gli enti locali competenti, le organizzazioni sociali, e con il necessario coinvolgimento dell’Unione Europea, stante la rilevante valenza strategica della proposta, che va a incidere su un’area geografica caratterizzata da complessi problemi di carattere economico e sociale. Resta fermo il principio che l’iniziativa che ci si propone di portare avanti, per poter evolvere positivamente, si deve necessariamente connotare per la sua strategicità, per la chiara identificazione di economicità, e per la indiscussa caratterizzazione di competitività rispetto alle alternative in campo. Non ci può essere posto per percorsi che non siano così chiaramente e fortemente definiti; e ciò sarebbe possibile in quanto gli eventuali costi che verrebbero a gravare sul sistema pubblico avrebbero un definito limite temporale; e comunque potrebbero essere ampiamente recuperati dagli introiti di natura fiscale e tributaria direttamente connessi al progetto in questione. Se tutto ciò dovesse trovare concreta attuazione, allora si porrebbe in essere una nuova strategia di sviluppo delle aree in crisi del Mezzogiorno, immaginando, con rigorose carature di innovazione negli intenti e nei metodi operativi, ulteriori ipotesi di ricollocazione entro i confini nazionali di siti produttivi precedentemente delocalizzati dall’Italia. Ciò farebbe anche sì che potrebbero maturare nuove e altrettanto significative coordinate per una ulteriore prospettiva di crescita economica dell’Area Metropolitana Reggina.
*Componente direzione nazionale Pri
**Federazione Pri Città Metropolitana di Reggio Calabria