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Ancora polemiche per Razzi all’Unical: «Imbarazzante»

Continuano a tenere banco le polemiche innescate dalla notizia della presenza, prevista per giovedì 25 maggio, del senatore Antonio Razzi all’Unical per un convegno sui conflitti tra Stati Uniti e Co…

Pubblicato il: 22/05/2017 – 16:13
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Ancora polemiche per Razzi all’Unical: «Imbarazzante»

Continuano a tenere banco le polemiche innescate dalla notizia della presenza, prevista per giovedì 25 maggio, del senatore Antonio Razzi all’Unical per un convegno sui conflitti tra Stati Uniti e Corea del Nord. «Che l’Italia fosse un Paese nel quale i comici riescono ad avere grande successo in politica – si legge in una nota della Cgil cosentina – era questione già nota ed alla notizia che il senatore Antonio Razzi fosse stato invitato a concludere un dibattito di politica estera all’Università della Calabria la prima, legittima, reazione da parte di molti è stata quella che si trattasse di uno scherzo, o come si usa dire di una fake news, e che in realtà tra i relatori ci fosse Maurizio Crozza, la cui abilità nel calarsi nei panni del personaggio è sicuramente incontrovertibile. E invece no. L’invito a partecipare il prossimo 25 maggio ad un seminario sui rischi di un eventuale conflitto mondiale tra Stati Uniti e Corea del Nord – aggiunge il sindacato – è stato indirizzato alla Commissione Affari Esteri del Senato da parte di un’associazione studentesca ed avrebbe ricevuto la solerte adesione del senatore Razzi, che ne è peraltro il Segretario. D’altra parte, chi meglio di lui, poteva farlo, trattandosi di un esperto conoscitore dei delicatissimi equilibri tra Kim e Donald, come Razzi ama chiamarli, ed essendo stato più volte incaricato di rappresentare l’Italia in Corea del Nord, lasciandosi andare ad affermazioni del tipo “intraprendo questo viaggio con la speranza di tranquillizzare la situazione e calmare le acque”. Vere e proprie missioni di pace quelle del Senatore, che non ha mai celato i suoi personalissimi apprezzamenti per il dittatore Kim Jong-un e per la Corea del Nord, paragonata alla sua amata Svizzera per precisione negli appuntamenti e pulizia delle strade, apprezzamenti condivisi da una altro statista di peso quale Matteo Salvini, anch’egli recatosi in Corea del Nord con il nostro». «Tanto premesso, e senza neppure dilungarci nel campionario dei siparietti di Crozza che, grazie al suo indubbio talento satirico, ha avuto il merito di far ascendere il mitico Senatore a metafora di un ceto politico spesso scadente e squalificato, ci chiediamo e chiediamo – prosegue la segreteria cosentina della Cgil – perché in un luogo per eccellenza di cultura e di diffusione del pensiero qual è l’Università, e per di più in quella Unical che è ritenuta un’eccellenza del nostro territorio, si possano organizzare dibattiti con personaggi di questo tipo. E lo diciamo tanto più ora che stanno fioccando giustificazioni – si è forse peccato di ingenuità o si pensava che la cosa sarebbe comunque passata sotto silenzio? – e motivate prese di distanze, delle quali non possiamo che prendere atto con soddisfazione. Resta comunque un dubbio irrisolto, ovvero come mai in un’Istituzione di tale importanza e complessità – è la conclusione –l’organizzazione di tale evento possa essere sfuggita con tanta facilità al vaglio degli organismi preposti, laddove si sono spesi anche il nome del Rettore e di più Docenti, ed è potuto apparire che si riservasse a Razzi l’attenzione che è stata negata in altre occasioni a personalità di maggior rilievo e caratura».
Sullo stesso tono di «indignazione» la nota diffusa dal coordinamento provinciale di Articolo Uno-Movimento Democratico e Progressista: «Troviamo imbarazzante tale presenza essendo l’Università il massimo luogo di cultura e formazione e affermiamo, senza dubbio alcuno, che si tratta di un’iniziativa anti-formativa, anti-scientifica e dunque anti-accademica. Illogiche sono, inoltre, le giustificazioni assunte da parte degli organizzatori che hanno affermato di non aver potuto rifiutare tale presenza visto il ruolo ricoperto dal Sen. Razzi nella Commissione Affari Esteri. L’Università, infatti, fin dall’epoca di Irnerio gode di una propria autonomia e indipendenza nei confronti di qualsivoglia istituzione. Dunque in tale ottica, dopo aver ricevuto la disponibilità del Sen. Razzi attraverso la Commissione Affari Esteri, gli organizzatori – conclude Mdp – avrebbero potuto virare verso altri emeriti oratori. Infine ci appare strano che la segreteria del Rettore, da noi interpellata per maggiori informazioni, non fosse al corrente dell’organizzazione di tale iniziativa».

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