Addio all'ex sottosegretario Petronio

LAMEZIA TERME È morto all’età di 80 anni il senatore Giuseppe Petronio. Diversi gli incarichi istituzionali ricoperti nel corso della sua lunga attività politica, tra cui senatore della Repubblica, sottosegretario, sindaco di Lamezia e anche consigliere comunale nell’ultima amministrazione Speranza. Petronio ha occupato uno scranno di Palazzo Madama nella nona e decima legislatura a cavallo tra gli anni Ottanta e Novanta. Era stato sottosegretario nei governi De Mita, Andreotti e Goria ricoprendo la carica di sottosegretario per gli interventi nel Mezzogiorno e, in seguito, ai Trasporti. Era ricoverato da alcuni giorni, a causa del peggioramento delle sua condizioni di salute, nel reparto di rianimazione dell’ospedale “Giovanni Paolo II°” dove si è spento. Il senatore Petronio era ricoverato da qualche settimana in rianimazione. I funerali si terranno domani alle 15,30 nella chiesa Matrice di Sambiase.
«Con la scomparsa del senatore Peppino Petronio, la Calabria, la città di Lamezia e il suo comprensorio – si legge in una nota del presidente della Regione, Mario Oliverio – perdono un grande socialista, un punto di riferimento politico importante, un protagonista di mille battaglie combattute sempre a fianco e a favore della sua gente e della sua terra. Scompare un uomo che ha attraversato, con continuità, le vicende storico-politiche non solo della vita di un comprensorio difficile come quello lametino, ma anche del Paese, ricoprendo ruoli istituzionali importanti e delicatissimi in cui si è sempre speso ed impegnato per la crescita della sua terra e per la costruzione del bene comune».
«Ci addolora profondamente la scomparsa di Giuseppe Petronio – dichiara il segretario del Pd calabrese Ernesto Magorno -, esponente del Pd e punto di riferimento politico per generazioni di persone che si sono avvicinate all’impegno politico nella città di Lamezia Terme. Una mente lucida e sempre profonda e acuta, la qualità delle esperienze istituzionali e di partito è sempre stata la cifra di Petronio nei suoi importanti impegni al governo nazionale, al Senato e alla guida della Provincia di Catanzaro. Alla sua famiglia giunga un affettuoso abbraccio dall’intera comunità del Pd Calabria».
«La scomparsa del senatore Petronio – dice invece il deputato del Pd Sebastiano Barbanti – mi colpisce ed addolora, sia sul piano personale per l’affetto che reciprocamente ci univa, sia sul piano politico perché tutti noi perdiamo un punto di riferimento ed un politico di razza, dedito fino all’ultimo alle battaglie per il territorio lametino. Una visione del territorio, quella del senatore Petronio, sempre rivolta al futuro, alla valorizzazione dei giovani e delle loro mille risorse, forse perché rivedeva in loro l’energia ed il temperamento della sua gioventù politica e della grande passione che sempre lo ha contraddistinto. Un politico e un uomo che ha costantemente speso energie per il suo territorio, con profonda dedizione e con successo, raggiungendo posizioni di rilievo nel panorama nazionale da cui ha saputo portare vantaggi per il lametino e per tutta la Regione».
«Con la scomparsa del senatore Giuseppe Petronio, presidente della Provincia di Catanzaro dal 1975 al 1979, la politica calabrese perde uno dei suoi protagonisti più appassionati e autorevoli. I democratici di questo territorio perdono un importante punto di riferimento umano e politico». È quanto afferma il presidente della Provincia di Catanzaro, Enzo Bruno, che è anche segretario provinciale uscente della Federazione del Partito democratico di Catanzaro.
Anche da Pietro Melia, giornalista Rai in pensione ed esponente socialista, ricorda che Petronio «seppe, con la sua azione politica coerente e tenace, costruire le condizioni infrastrutturali e territoriali per fare di Lamezia e Catanzaro l’asse portante della crescita economica e civile della Provincia e dell’intera Regione. Con Peppino Petronio se ne va un altro pezzo importante della storia socialista e riformista della Calabria che pur con l’autorevolezza ed il prestigio di personalità come Peppino non sempre riesce ad attecchire in ambiti diversi».