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Dieci arresti per la truffa del gasolio agricolo – NOMI e VIDEO

CATANZARO I finanzieri del Gruppo di Catanzaro, coordinati e diretti dalla Procura, stanno eseguendo dieci misure cautelari nei confronti dei componenti di un’organizzazione a delinquere finalizzata…

Pubblicato il: 31/05/2017 – 7:37
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Dieci arresti per la truffa del gasolio agricolo – NOMI e VIDEO

CATANZARO I finanzieri del Gruppo di Catanzaro, coordinati e diretti dalla Procura, stanno eseguendo dieci misure cautelari nei confronti dei componenti di un’organizzazione a delinquere finalizzata al contrabbando di oli minerali e evasione d’imposta. Sequestrati anche beni per un valore di circa due milioni di euro. L’organizzazione sarebbe riuscita a commercializzare migliaia di litri di carburante agricolo anche grazie ad alcuni operatori compiacenti. Durante le indagini diversi carichi sono stati sequestrati. Le misure cautelari sono state eseguite a Catanzaro, Lamezia e in altre parti d’Italia. 

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(Nicola Gratteri commenta l’operazione “Oro nero”)

IL MECCANISMO DELLA TRUFFA Le misure cautelari (6 in carcere e 4 ai domiciliari) sono state emesse dal gip del Tribunale di Catanzaro Giovanna Gioia su richiesta della Procura della Repubblica, diretta da Nicola Gratteri, articolata sulla base di una complessa indagine condotta dai finanzieri di Catanzaro e coordinata dalla pm Debora Rizza. L’organizzazione colpita dal blitz operava su tutto il territorio nazionale (Catanzaro, Cosenza, Foggia, Taranto, Reggio Emilia e Parma). L’operazione, denominata “Oro nero”, trae origine da un’attività d’indagine iniziata nel settembre 2015 per fare luce sul contrabbando di oli minerali e su una presunta evasione d’imposta. Le investigazioni hanno consentito di sequestrare 5 autocisterne e complessivi 141.682 litri di prodotti petroliferi (prevalentemente gasolio agricolo). 
L’analisi della documentazione fiscale acquisita nelle società che fornivano i prodotti petroliferi ha consentito di ricostruire, per il periodo 2015-2016, un’accisa evasa per quasi 1,9 milioni di euro. Il gasolio agricolo sarebbe stato sottratto all’accertamento e al pagamento dell’accisa, destinandolo a usi soggetti a imposte maggiori. Per farlo, il gruppo avrebbe fatto ricorso a fatture per operazioni inesistenti e falsi documenti di accompagnamento semplificati (Das) indicando su questi documenti luoghi di destinazione e itinerari fittizi, nonché gli estremi di società operanti nel settore della vendita di prodotti petroliferi risultate ignare delle transazioni commerciali. Assieme alle misure cautelari è stato emesso un decreto di sequestro preventivo ai fini della confisca per equivalente fino alla concorrenza dell’importo di 1,9 milioni di euro (l’accisa evasa), da eseguirsi nei confronti delle persone raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare. A carico degli indagati sono stati emessi anche decreti di perquisizione. E le indagini continuano, perché l’inchiesta è soltanto parte di un più vasto lavoro di contrasto alle frodi nel settore economico-finanziario e a tutela della libera concorrenza tra le imprese. Lavoro che viene seguito dal procuratore Gratteri e dal procuratore aggiunto Giovanni Bombardieri.

I NOMI Per due dei destinatari l’ordinanza di custodia cautelare in carcere non è stata ancora eseguita. Le altre persone a finire in manette sono: Francesco Aiello (55 anni), Vincenzo Albanese (45), Francesco Mancuso (33), Biagio Maurizio La Torraca (54). Mentre gli arresti domiciliari sono stati disposti per: Arturo Giuseppe Corrado (74 anni), Luigi Bertolini (61), Laura Stavale (39), Massimo Mattei (56).

ale. tru.