Caro Gratteri, il volontariato può salvare i giovani
Gentilissimo Dott. Gratteri, prendo spunto dal Suo intervento, della scorsa settimana presso la sede Rai regionale durante il quale ha presentato il volume “L’inganno della mafia”, scritto in collabo…

Gentilissimo Dott. Gratteri,
prendo spunto dal Suo intervento, della scorsa settimana presso la sede Rai regionale durante il quale ha presentato il volume “L’inganno della mafia”, scritto in collaborazione con Antonio Nicaso dove, al termine della presentazione, ha avuto modo di colloquiare con giovani studenti calabresi invitandoli al cambiamento positivo. Momento cruciale è il passaggio in cui esorta i ragazzi a studiare, a comportarsi bene, a donare il sangue e ad andare a trovare gli anziani nelle strutture di riposo.
Quando si parla di ragazzi, di adolescenti, il luogo comune è quello di fotografare una fase della vita dove confusione e spirito di emulazione, talvolta negativo, hanno la meglio su tutto ciò che di buono resta da scoprire e valorizzare per costruire una società attiva, libera e solidale.
Ed è proprio in questo periodo, delicato ma fondamentale per la crescita di giovani donne e uomini di oggi e domani, che si scoprono e si condividono con i propri pari valori e insicurezze, idee e progetti, speranze e timori, dubbi e curiosità; in una parola, voglia di crescere.
La crescita, sia essa personale che sociale, passa anche e soprattutto attraverso gli esempi dei più grandi e attraverso la condivisione delle informazioni utili, quelle positive e di sicuro sviluppo.
Le informazioni e le notizie che ogni giorno ci circondano e ci offrono una visione, talvolta parziale della realtà in cui viviamo, sono spesso scelte ed interpretate e, nella maggior parte dei casi, coincidono con un universo comunicativo non esattamente educativo e sommariamente squilibrato.
Non è certamente intenzione di questa mia propendere per una opinione pubblica buonista e superficiale o per modelli eccessivamente anestetizzanti o passivi, ma al contrario vuol essere un auspicio rivolto ad una rinnovata attenzione a temi profondi e autentici, che possano contribuire ad armonizzare in maniera critica e costruttiva tanto i dati, quanto gli atteggiamenti dei “più grandi” che spesso sono fonte di emulazione delle giovani generazioni.
La speranza e l’augurio sono quelli di trovare sempre più spesso contesti positivi in cui la promozione di corretti e sani stili di vita personali e collettivi, esempi genuini e autentici possano spezzare le catene di quel corto circuito culturale che troppo spesso ci abitua alla negatività ed alla rassegnazione, anziché ad una cittadinanza attiva e responsabile.
Per questo motivo l’Avis, ed in tal caso l’Avis Provinciale di Catanzaro che ho il privilegio di rappresentare assieme al mio consiglio direttivo, non ha come unica Mission quella di conferire presso gli ospedali della Provincia le unità di sangue che migliaia di volontari anonimamente e gratuitamente donano in maniera periodica ma ha, come tratto distintivo, quello di promuovere la cultura del volontariato, della solidarietà e del senso civico, nel rispetto del prossimo e delle regole, anche quelle non scritte.
Proprio per manifestare che, il lavoro di chi crede nel prossimo non è vano ed offre profonde gratificazioni morali, desidero rendere noto, che molte sono le iniziative che i giovani avisini della nostra terra, spontaneamente e gratuitamente, hanno realizzato, riscuotendo tantissimo successo anche fuori i confini regionali. Alcuni di questi giovani ragazzi, seppur segnati da vicende personali che hanno cambiato il loro modo di osservare il mondo, hanno saputo reagire nel migliore dei modi alle difficoltà incontrate, facendosi ambasciatori di speranza e solidarietà. Invece di chiudersi nel silenzio o peggio, di perdersi per strade buie e negative, hanno avuto il coraggio di offrire a tutti un messaggio pulito, illuminante e di sicuro impatto educativo.
Per tutto quanto detto, certamente in maniera non esaustiva, mi sia concesso di ringraziarLa pubblicamente ed a nome delle migliaia di donatori e donatrici della provincia di Catanzaro, non per aver promosso l’Avis e la donazione di sangue ma per aver ricordato, a tutti noi, l’importanza di essere e di voler, essere vivi.
*presidente Avis provinciale Catanzaro