I vantaggi della fusione di Cosenza e Rende
Cosenza e Rende, ormai da diversi anni, non sono più due ma una sola città amministrata, paradossalmente, da due Comuni. Questa situazione ha determinato e continua a determinare, ritardi, sprechi di…
Cosenza e Rende, ormai da diversi anni, non sono più due ma una sola città amministrata, paradossalmente, da due Comuni.
Questa situazione ha determinato e continua a determinare, ritardi, sprechi di risorse umane e finanziarie ed inadeguatezze che, ancora oggi, si ripercuotono negativamente sulla vita della due comunità in termini di programmazione, viabilità, trasporto pubblico, sviluppo economico, lavoro, coordinamento ed insediamento dei servizi socio-sanitari.
Eppure i vantaggi che deriveranno ai cittadini dal nuovo Comune di oltre 100mila abitanti e di notevole estensione territoriale sono innegabili e possono sintetizzarsi in almeno dodici punti:
1. Contributo statale straordinario annuo non inferiore a 2 milioni di euro per 10 anni consecutivi;
2. Risparmio annuo di circa mezzo milione sui costi di funzionamento delle istituzioni. Avremo, infatti, 24 consiglieri, 7 assessori, un sindaco, un presidente del consiglio, un segretario comunale, un nucleo di valutazione e un collegio dei revisori dei conti in meno nonché minori spese per addetti alle segreterie, consulenti, dirigenti e spese di rappresentanza;
3. Notevoli economie di scala nella gestione dei servizi (nettezza urbana, manutenzione, forniture, mensa e trasporto scolastico ecc.);
4. Meno tasse per i cittadini grazie alle maggiori entrate, economie di spesa e utilizzo più razionale delle risorse umane;
5. Piano Strutturale Comunale unico che preveda più incentivi ai progetti di rigenerazione e riqualificazione dei centri storici (anche attraverso insediamenti residenziali dell’Unical) e dei quartieri degradati, agli interventi di soggetti privati ed Enti pubblici rivolti all’autosufficienza energetica degli immobili attraverso l’installazione di impianti di ultima generazione alimentati da fonti rinnovabili;
6. Un efficace, unitario ed integrato Piano di mobilità urbana da e per l’Unical in grado di estendere il servizio di trasporto pubblico ai nuclei urbani e agli insediamenti produttivi dell’area urbana che attualmente ne sono esclusi;
7. Programmazione unitaria delle attività culturali, degli interventi di valorizzazione dei beni culturali e di sostegno al Turismo;
8. Welfare comunitario che promuova la persona valorizzandone competenze ed energie in uno spazio urbano più ampio, aperto ed inclusivo, non più circoscritto agli attuali confini municipali;
9. Più insediamenti produttivi e finanziamenti europei in grado di elevare il reddito medio pro capite e migliorare la qualità della vita.
10. Piano integrato di sicurezza pubblica con l’impiego di pattuglie miste (agenti delle Forze dell’Ordine e Vigili urbani) che attualmente operano separatamente nei due comuni;
11. Esercitare un ruolo direzionale e politico di preminente rilievo;
12. Assumere, grazie al turnover al 100% consentito in caso di fusione tra comuni, un centinaio di dipendenti in sostituzione dei 152 pensionamenti avvenuti nei comuni di Cosenza e Rende nel triennio 2014-2016 e di quelli previsti per quest’anno.
La realizzazione della “città delle due città” dovrà costituire, inoltre, il primo passo di un disegno più ampio da estendere oltre i campanili per delineare, con il concorso sinergico dei comuni interessati, un progetto di sviluppo sostenibile della vasta area che va da Montalto Uffugo a Piano lago, dalle Serre alla Presila fino alle pendici dell’appennino paolano da realizzare attraverso una utilizzazione puntuale e razionale dei finanziamenti ordinari e comunitari.
*presidente associazione “Io partecipiamo”