SISTEMA RENDE | Principe: mai avuto bisogno dei voti mafiosi
CATANZARO Dichiarazioni di natura personale e politica sono state esternate venerdì, nel corso dell’udienza preliminare del procedimento “Sistema Rende” da tre imputati: l’ex sindaco di Rende Sandro…

CATANZARO Dichiarazioni di natura personale e politica sono state esternate venerdì, nel corso dell’udienza preliminare del procedimento “Sistema Rende” da tre imputati: l’ex sindaco di Rende Sandro Principe, già sottosegretario al Lavoro, l’ex primo cittadino Umberto Bernaudo, e l’ex assessore Pietro Ruffolo. Secondo l’accusa, Principe, Bernaudo e Ruffolo si sarebbero accordati con esponenti della cosca Lanzino Ruà per il procacciamento di voti e per la gestione della propaganda elettorale. In cambio avrebbero assunto Ettore Lanzino nella cooperativa sociale di Rende e avrebbero garantito condotte amministrative di favore. Sandro Principe in aula ha rivendicato la propria leadership politica e ripercorso la propria carriera rimarcando tutto il buono fatto per Rende, divenuta una città all’avanguardia. In sostanza l’ex sindaco ha affermato di non avere mai avuto bisogno dei voti della ‘ndrangheta essendo diventato, in 40 anni di amministrazione, un punto di riferimento politico per la città cosentina. L’espressione emersa anche nelle indagini «a Rende non si muove foglia che Principe non voglia», è stato spiegato, è un brutto modo di dire per evidenziare la leadership politica dell’ex sottosegretario e il consenso civile che aveva raccolto. Principe non è entrato nel dettaglio delle contestazioni che lo riguardano, cosa che spetta alla difesa, rappresentata dall’avvocato Franco Sammarco. Anche Bernaudo e Ruffolo hanno adottato gli stessi toni di Principe rivendicando quanto di buono hanno fatto per la città. Agli imputati del procedimento vengono contestati a vario titolo i reati di associazione mafiosa, voto di scambio, corruzione aggravata. Il prossimo sette luglio avranno inizio le discussioni e per il 22 settembre si attende il provvedimento del gup.
Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it