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«Le porte della Procura saranno sempre aperte» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Quello che voglio ribadire è tranquillizzare tutta l’utenza, tutti i cittadini di Lamezia Terme che le porte degli uffici di Procura saranno sicuramente sempre aperte e pronte a rice…

Pubblicato il: 27/06/2017 – 12:03
«Le porte della Procura saranno sempre aperte» – VIDEO

LAMEZIA TERME «Quello che voglio ribadire è tranquillizzare tutta l’utenza, tutti i cittadini di Lamezia Terme che le porte degli uffici di Procura saranno sicuramente sempre aperte e pronte a ricevere qualunque istanza di giustizia, perché noi dobbiamo cominciare proprio dalla denuncia delle ingiustizie come personale impegno per costruire una giustizia». Si è insediato martedì il nuovo procuratore della Repubblica di Lamezia Terme Salvatore Curcio e il suo primo impegno, assicura, sarà quello di tenere sempre aperta la sua porta a chiunque sia in difficoltà. Perché per il nuovo procuratore ha sempre avuto del mestiere di magistrato, racconta, la visione di una missione di servizio da garantire al cittadino. Torna, Salvatore Curcio, nel Tribunale che ha visto muovere i suoi primi passi da pm della Distrettuale antimafia, in un’aula Garofalo gremita, omaggiato nel suo insediamento dal procuratore capo di Catanzaro, Nicola Gratteri, dall’aggiunto Giovanni Bombardieri, dal sostituto della Dda Elio Romano, che coordina le inchieste sul territorio lametino, e, tra gli altri, da Giovanni e Francesca Gabriele, genitori del piccolo Dodò, ucciso a 11 anni su un campo di calcetto durante una sparatoria per un regolamento di conti tra gruppi malavitosi. Fu proprio Salvatore Curcio che sostenne l’accusa nel processo per la morte del bambino. Il neo procuratore ha alle spalle 25 anni di magistratura requirente e anche a Lamezia ha affrontato processi contro il gotha della ‘ndrangheta locale, sostenendo l’accusa verso capi cosca come Francesco Giampà, alias il Professore, e Giovanni Torcasio. «Gli uffici giudiziari lametini rappresentano un avamposto, un presidio di legalità che è necessario mantenere», ha detto mettendo in luce i problemi di un territorio come quello della Piana di Lamezia. 
Dagli anni ’90 ad oggi tante cose sono per fortuna cambiate, i vertici delle consorterie mafiose sono in carcere così come le nuove leve. E il rapporto con la Procura di Catanzaro è stretto: «Faremo bene – promette Salvatore Curcio – basti pensare che l’ultima operazione della Dda di Catanzaro, Crisalide, è approdata a 52 fermi di indiziato di delitto che poi sono stati rimessi proprio alla Procura della Repubblica di Lamezia Terme per le successive operazioni di convalida e applicazione della misura provvisoria cautelare».
Spirito di servizio e umanità, il nuovo procuratore non dimentica la proprio formazione salesiana. Così come non dimentica le proprie origini, la famiglia e l’uomo che gli è sempre stato accanto in ogni tappa del suo cammino per diventare magistrato. Ricorda la figura del padre che lo aiutò a trascrivere la tesi di laurea, che lo accompagnò alla prova d’esame, che quando faceva tardi la sera a causa del lavoro, un po’ lo riprendeva “guarda che non te la danno la medaglia”. Ma che oggi, è sicuro Salvatore Curcio, «mi avrebbe detto “ne valeva la pena”». 
Ad accogliere il nuovo procuratore non sono mancate le parole del presidente del Tribunale di Lamezia Terme, Bruno Brattoli, del Procuratore generale Raffaele Mazzotta, del consigliere del Csm Massimo Forciniti che ha assicurato che le «sedi periferiche non sono sole». Il presidente dell’ordine degli avvocati Antonello Bevilacqua, ha ribadito la necessità che il Tribunale di Lamezia resti in vita per sempre. Mentre Luigi Maffia, che è stato procuratore facente funzione prima della nomina di Curcio, ha ricordato l’esempio che ha rappresentato per lui fin da giovane il nuovo procuratore la cui nomina è stata «il regalo più bello».

 

Alessia Truzzolillo
a.truzzolillo@corrierecal.it