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Antindrangheta, i Dp fanno quadrato attorno a Bova: «Ritiri la sospensione»

REGGIO CALABRIA I Democratici progressisti chiedono ad Arturo Bova di ritirare la sua “autosospensione” dalla presidenza della commissione Antindrangheta del consiglio regionale. L’ex sindaco di Amar…

Pubblicato il: 29/06/2017 – 20:05
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Antindrangheta, i Dp fanno quadrato attorno a Bova: «Ritiri la sospensione»

REGGIO CALABRIA I Democratici progressisti chiedono ad Arturo Bova di ritirare la sua “autosospensione” dalla presidenza della commissione Antindrangheta del consiglio regionale. L’ex sindaco di Amaroni aveva preso questa decisione all’indomani della notizia, rivelata dal Corriere della Calabria, circa i suoi passati rapporti d’affari con il presunto boss di Roccelletta di Borgia, Leonardo Catarisano, finito in carcere con l’accusa di associazione mafiosa nell’ambito dell’operazione “Jonny”. «Nella mia qualità di capogruppo dei Democratici progressisti presso il consiglio regionale – scrive Giuseppe Giudiceandrea -, ho invitato il collega Arturo Bova a ritirare la propria auto sospensione dalla carica di presidente della commissione Antindrangheta. Abbiamo valutato, insieme al collega Giuseppe Neri che, al netto degli apprezzamenti per aver rinunciato temporaneamente all’esercizio delle funzioni legate all’incarico, il collega Bova dovesse comunque assumersi l’onere di traghettare la commissione fino alla scadenza naturale, prevista per l’ormai prossimo 7 luglio.
Ciò perché le vicende che lo hanno riguardato e delle quali si è parlato sulla stampa nelle scorse settimane, risalgono a diversi anni orsono e non lo hanno mai visto coinvolto personalmente in questioni che avessero rilievo penale o per le indagini della magistratura né allora né soprattutto oggi».
«V’e’ da dire poi – prosegue Giudiceandrea -, che  le attività compiute fino ad oggi dalla commissione presieduta da Bova hanno raccolto il plauso delle istituzioni sovraregionali; ricordiamo fra le altre la promulgazione della legge Antindrangheta (in realtà non è ancora stata approvata, ndr) e l’istituzione negli atenei calabresi del corso di studi in lotta alla criminalità organizzata. Alla luce, infine, dell’odg odierno di Cannizzaro, votato all’unanimità dall’intero Consiglio e inerente la protesta per la chiusura a Reggio Calabria dell’ente che gestisce i beni sottratti alla criminalità organizzata, si è pensato che ci si debba assumere l’onere di continuare nello svolgimento delle ordinarie funzioni anche per ciò che concerne la commissione Antindrangheta fino alla scadenza naturale del 7 luglio».

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